29 luglio 2013

ANAGRAFE DI FORLI' MINACCIA DI TOGLIERE LA RESIDENZA AD UN COMPAGNO

RICEVIAMO E DIFFONDIAMO:

Forlì: Avanza sempre più il moderno fascismo: l'Anagrafe di Forlì 

minaccia di togliere residenza ad un compagno!

SIAMO ALL’ASSURDO: UN FOGLIO DI VIA DA FORLI’ PER UN RESIDENTE NELLO 
STESSO COMUNE!

Il giorno 19 luglio, dall'Anagrafe del Comune di Forlì, ho ricevuto una 
comunicazione cartacea "relativa al possibile annullamento della sua 
dichiarazione di residenza", poiché secondo la responsabile del 
procedimento - D.ssa Noemi Masotti, che è anche la dirigente 
dell'Anagrafe - "la Sua presenza nel territorio del Comune di Forlì 
risulta essere in contrasto con il provvedimento di Divieto di Ritorno 
emesso dal Questore in data 13 maggio 2013". Ovviamente si riferiscono 
ad un procedimento di Foglio di Via nei miei riguardi, notificatomi però 
solamente l’1 luglio scorso. Il comunicato si conclude invitandomi, 
entro 10 giorni, a presentare "elementi utili alla positiva conclusione 
del procedimento di iscrizione anagrafica", ricordando che "in caso di 
esito negativo dell'istruttoria si procederà al ripristino della 
precedente posizione anagrafica ed alla segnalazione all'autorità di 
pubblica sicurezza".

Ora, questo comunicato dimostra in maniera inequivocabile il grado di 
sudditanza psicologica e materiale dell'Anagrafe comunale ai voleri 
della polizia, alla faccia dei tanti bei discorsi democratici sul 
servizio al cittadino, sventolati come un mantra dai politici e dai 
sindaci di turno per conquistarsi il consenso ed i voti. Come ai tempi 
del fascismo, in cui i solerti burocrati delle anagrafi italiane 
compilavano le liste degli ebrei da inviare ai campi di concentramento 
rendendosi responsabili dei massacri compiuti dai nazifascisti, anche 
oggi i moderni burocrati comunali si distinguono per una solerte e 
complice connivenza con gli uffici di polizia, andando al di là dei loro 
compiti e anche delle loro stesse leggi.

Vi è da evidenziare che con il comunicato in cui si rende nota 
l’intenzione di revocarmi la residenza si tende a ribaltare il concetto 
per cui non è il Foglio di Via ad essere illegittimo poiché notificatomi 
solamente il 1 luglio quando la residenza effettiva mi è stata 
registrata, si badi bene, fin dal 6 giugno (quindi quasi un mese prima!) 
ma è la residenza stessa, incredibilmente e assurdamente, che sarebbe in 
contrasto con il provvedimento del Questore.
Giova ricordare che il Foglio di Via non può in nessun caso essere 
notificato a chi possiede la residenza nel comune dal quale lo si vuole 
allontanare. La normativa che regola le misure di prevenzione, a cui il 
provvedimento di rimpatrio appartiene, dice infatti che il foglio di via 
"E‘ applicabile ai soggetti che si trovano fuori dal luogo di 
residenza". E, sempre secondo la loro legge, la sua validità, come 
qualsiasi altro atto, inizia a decorrere dalla notifica all’interessato 
e mai prima.
Con le semplificazioni normative del D.L.5/2012 il cambio di residenza 
avviene in tempo reale ed è effettivo dopo soli due giorni dalla domanda 
di iscrizione all'Anagrafe del Comune. Ne risulta che dal 6 giugno, a 
tutti gli effetti, anche se vi risiedevo da diverso tempo prima, la mia 
dimora abituale, nella quale convivo fra l’altro con la mia compagna, si 
trova in modo incontrovertibile nel territorio di Forlì, questo tra 
l'altro sancito pure dalla visita della polizia municipale che ha 
eseguito un controllo nelle mia abitazione di Forlì nella mattinata del 
1 luglio 2013.
E' il Foglio di via, dunque, ad essere totalmente illegittimo e non la 
mia dichiarazione di residenza, dato che alla domanda di iscrizione 
anagrafica non ero ancora stato colpito da tale provvedimento. Proprio 
per questo pende al Tribunale Amministrativo Regionale dell'Emilia 
Romagna la richiesta di annullamento previa sospensione dell'illegittimo 
foglio di via emesso dal Questore.

La cosa più assurda fu che, pur essendo a conoscenza da circa un mese 
della mia nuova residenza, la mattinata del 1 luglio la Questura, 
tramite un suo responsabile, si presentò nella mia abitazione a Forlì 
assieme ai vigili che dovevano eseguire il controllo, nella quale 
circostanza l’incaricato di Questura mi notificò il Foglio di via. 
L'operatore della Questura, una volta appurato che io risiedevo a Forlì 
dal 6 giugno, avrebbe dovuto astenersi dal notificarmi l'atto ma 
sappiamo che genere di carogne siano e certo non ci si poteva aspettare 
altrimenti. Vi è da rilevare comunque la stranezza di questa operazione, 
che ancora una volta non può che dimostrare l’alto livello di 
interconnessioni tra operatori del Comune e quelli della Questura.

E' del tutto palese che la dirigente dell'Anagrafe, con il comunicato 
indirizzatomi in cui si rende nota l’intenzione di revocarmi la 
residenza, abbia certamente voluto rendere un favore personale alla 
Questura, che evidentemente vuole a tutti i costi che la mia persona 
venga allontanata dal Comune forlivese per fatti eminentemente politici, 
dato che nelle motivazioni del Foglio di via si parla solamente della 
partecipazione a manifestazioni antifasciste e in difesa degli spazi 
sociali autogestiti. Una repressione politica che non colpisce solo me, 
dato che negli ultimi mesi sono stati emessi a Forlì altri 3 fogli di 
via, 3 avvisi orali e ben 51 avvisi di garanzia.

In Piazzetta della Misura n. 5, sede dell’Anagrafe del Comune di Forlì, 
evidentemente c’è qualcuno a cui piace giocare sporco. Ma non si intende 
restare in silenzio rispetto a questi fatti, poiché solo dietro silenzio 
si perpetrano carognate come queste.

A.T.

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