30 settembre 2013

GRECIA: FISSATO IL PROCESSO PER IL CASO DELLA DOPPIA RAPINA A VELVENTOS/KOZANI


Il processo per la doppia rapina a Velventos-Kozani è stato fissato per il 29 Novembre 2013. I compagni accusati sono: Andreas-Dimitris Bourzoukos, Dimitris Politis, Nikos Romanos, Giannis Michailidis, Fivos Harisis e Argiris Dalios.
Il processo si terrà al tribunale d’appello di Atene (Efeteio), sulla Via Loukareos.
Solidarietà ai compagni. Nessun ostaggio nelle mani dello stato.
fonti: iii

E' MORTO DAMIANO CORRIAS

da anarchaos

Spoleto – E’ morto Damiano Corrias

Con queste brevi righe diamo l'orribile notizia della morte, a 31 anni, di Damiano Corrias. Uno dei 5 spoletini arrestati il 23 ottobre 2007 nella cosiddetta Operazione Bruswood.

Non è il momento di cadere in complottismi o peggio ancora in esoterismi (è il secondo morto, dopo Fabrizio, su 5 giovanissimi arrestati). Domani sera, dopo l'autopsia, ne sapremo di più. Damiano soffriva di epilessia. Lunedì si terrano i funerali al Duomo di Spoleto.

Ma anche il giorno della sua morte, anzi ancora di più in queste ore ferali, vogliamo alzare al cielo la nostra maledizione nei confronti dei suoi persecutori. Nei confronti dei ROS guidati dal generalissimo Ganzer, quello che smerciava mitra e droga. Nei confronti dell'allora Presidente regionale Lorenzetti, oggi ai domiciliari per corruzione.

Nei confronti dello zerbino di Perugia, il pm che firma tutto quello che i ROS le ordinano di firmare, errori di battitura compresi: la dottoressa Comodi. La belva di Perugia, quella che contro Damiano chiese ben 6 anni di carcere per una scritta su un muro! 

E comunque non si è piegato.

Era il dj di tutte le feste in montagna organizzate dagli anarchici spoletini. E di molti altri rave, più o meno politici. 

L'ultima volta che è stato in piazza è stato il 23 giugno del 2012 al corteo in solidarietà con gli anarchici arrestati per l'Operazione Ardire. Facendo, nella notte, anche delle bellissime scritte sui muri. Alla faccia della Comodi. Siamo sicuri che lui dalla tomba le sta alzando il dito medio.

CIAO DASCHIA 

FRANCESCO NUOVAMENTE IN CARCERE - 15 OTTOBRE


Riceviamo e diffondiamo:

Qui di seguito il volantino distribuito durante iniziativa di solidarietà in quel di Savona dove pare che un paio di scritte possano scombussolare la normale routine di una città che ospita un carcere infame proprio nel mezzo dei condomini.
SEMPRE AL FIANCO DI CHI LOTTA 
Da quasi un anno Francesco si trovava sottoposto agli arresti domiciliari in attesa del processo che lo vede imputato per aver partecipato alla rivolta del 15 ottobre 2011 di Roma. In quei giorni si lottava contro i governi e le loro politiche che hanno portato il Paese intero ad una disastrosa crisi. Una crisi che non abbiamo creato noi, ma di cui sentiamo gli effetti quotidianamente, che ci costringe a vivere condizioni sempre più difficili con l' acqua alla gola, venendo sempre più sfruttati, sempre più alienati, animati da sogni finti e bisogni indotti, sempre più divisi in una guerra fra poveri. 
Ieri pomeriggio mentre Francesco si trovava in compagnia di qualche amico nella casa dove era costretto a scontare la detenzione si è visto fiondare in casa i carabinieri, che per incompetenza o peggio, per una premeditata infame e subdola vendetta sbirresca, lo hanno trasferito in carcere con un provvedimento cautelare che prevede un inasprimento della misura con l'accusa di non aver rispettato degli obblighi e delle restrizioni che in realtà nemmeno aveva. 
Di barzellette sui carabinieri ne conosciamo tante, ma ci fa proprio strano che il comandante dei carabinieri di Varazze sia talmente stupido da non saper leggere due semplici provvedimenti, tanto da arrivare a chiedere la carcerazione per una persona che non aveva limiti di frequentazione nella misura cautelare, in quanto gli erano stati tolti già da febbraio . 
Senza dubbio si tratta di una vendetta da parte dei carabinieri , che " semper fidelis" difendono le istituzioni e lo Stato, colpendo chi si dimostra ostile a questo ordine sociale imposto. 
E 'un chiaro atto intimidatorio teso a colpire il coraggio di chi ha portato avanti con dignità la propria situazione anche nelle difficoltà, rivendicando in ogni momento le proprie idee e le proprie scelte. Inutile dire che non sarà certo una carcerazione a scoraggiare Francesco e il desiderio di libertà che ci anima e ci spinge ogni giorno a metterci in gioco e batterci. 
SOLIDARIETA' A FRANCESCO 
In questi giorni i detenuti di molte carceri italiane sono in lotta contro le condizioni di detenzione, anche a loro va la nostra solidarietà. 
PER UN MONDO SENZA GALERE 
LIBERI TUTTI 
Solidali15ottobregenova@gmail.com 

Indirizzo per scrivere a FRA:
FRANCESCO CARRIERI
CASA CIRCONDARIALE DI SAVONA
PIAZZA MONTICELLO 4 - SAVONA

26 settembre 2013

RADIOCANE: SGOMBERI, PROPAGANDA E CONTROINSURREZIONE IN GRECIA



Estate 2013. Una raffica di sgomberi e perquisizioni si abbatte sul 
movimento antiautoritario greco: Patrasso, Salonicco, Ioannina, 
Mesologio, Igoumenitza, Atene…
Non solo un attacco pianificato nei confronti delle occupazioni, ma 
piuttosto un tassello di una strategia più generale con cui lo Stato 
cerca di rioccupare spazi che si sottraggono alla sua presa. Nelle 
città, nelle pratiche, nelle menti. Con le unità antisommossa, coi 
fascisti, con la propaganda.

Da una compagna e un compagno del gruppo Perasma, colpito dallo sgombero 
del Maragopoulio di Patrasso, ci siamo fatti descrivere la situazione di 
Patrasso e il quadro generale dell'attuale situazione in Grecia.


Ascolta il contributo:


http://www.radiocane.info/sgomberi-propaganda-controinsurrezione-grecia/

BUENOS AIRES: AMICI DELLA TERRA/FAI RIVENDICA ESPLOSIONE IN UNA GENDARMERIA


Cercando di essere all’altezza della situazione e continuare a mantenere la dignità che meritano le vite umane che si ribellano all’autorità, la quale è causa di ogni oppressione sulla faccia della terra che abitiamo, siamo di nuovo passati all’attacco nella guerra dichiarata dagli/lle amanti della libertà ai/lle suoi/e nemici/che.
Ricordiamo che nelle carceri del territorio dominato dallo stato argentino i/le detenuti/e continuano ad essere uccisi/e e torturati/e.
E nelle strade aumenta la miseria, l’alienazione del lavoro e il consumo oscura le coscienze della gente, che ogni giorno subisce le contraddizioni di un sistema che si proclama consolidato da un governo che specula grazie alle scienze economiche, cercando di nascondere a tutti i costi l’aspetto tirannico.
Ci sentiamo colpiti, visto che nulla finora è paragonabile all’umiliazione che sentiamo tutti/e quelli/e che sono minacciati/e dalla morte e la chiusura radicale che nutrono la teoria di chi detiene il potere e la volontà di avvantaggiarsi con metodi e pratiche autoritarie della società civilizzata.
La nostra proposta è un attacco diretto contro i/le responsabili della miseria di questa realtà, adesso la gendarmeria è un obiettivo di tutti/e i/le compagni/e insorti/e o bisogna ancora dire quali sono i nostri punti in comune? Le azioni dicono molto più delle parole, ma a volte è necessario dire ciò che i media cercano di nascondere continuamente.
Le auto che abbiamo bruciato in strada Amenabar 3000 erano proprio davanti ad una delle proprietà di Sergio Berni (segretario del ministero della sicurezza) sorvegliata 24/24h dalla polizia federale.
Il piccolo ordigno esploso nella mutua della gendarmeria (Edificio Fronteras Argentinas) situato in strada Bartolome Mitre 2264, giorno 19 Settembre 2013 alle 1:40, ha causato purtroppo solo danni materiali, ci sarebbe piaciuto che un servo della legge fosse rimasto almeno ferito.
Salutiamo i/le nostri/e compagni/e della Cospirazione per al Vendetta e tutti/e quelli/e che senza troppe domande vanno all’attacco contro l’autorità in ogni parte del mondo.

Viva l’Anarchia!

INDIRIZZI DI ADRIANO E GIANLUCA (ARRESTATI IL 19 SETT.013)

FONTE

Apprendiamo che i due compagni arrestati nell'operazione repressiva del 19 settembre 2013 dovrebbero essere attualmente prigionieri nel carcere romano di Regina Coeli. E' tuttavia probabile che nei prossimi giorni vengano traferiti nella sezione Alta Sicurezza di Ferrara, dove vengono rinchiusi i compagni anarchici in attesa di giudizio. Invitiamo chi avesse maggiori informazioni a scrivere alla mail <informa-a @ autistici.org>

per scrivergli:

Gianluca Iacovacci
Adriano Antonacci  

C.C. via della Lungara 29
00165 Roma

24 settembre 2013

TRENTO: NON LASCIAMO LE PIAZZE A FORZA NUOVA

Riceviamo e diffondiamo il resoconto della giornata di sabato 21 settembre 2013 a Trento contro Forza Nuova:

Sabato 21 febbraio una quindicina di antifascisti si oppone ad un banchetto di Forza Nuova difeso dalle forze dell'ordine. I quattro fascisti presenti sono stati bersagliati da uova e verdura marcia dopo che si era riusciti a prendere una parte della palerìa del gazebo, successivamente distrutta.
Vista l'impossibilità di raggiungere i quattro, sono stati scanditi cori ed interventi.
Un'altra volta Forza Nuova si trova “ben” accolta a Trento, e, dopo la morte del compagno Pavlos Fyssas in Grecia, era veramente il minimo da fare.
I fascisti in Trentino non riusciranno a mettere piede.

Antifascisti e antifasciste di Trento e Rovereto




Segue il testo di un volantino distribuito:

I FASCISTI UCCIDONO
NON LASCIAMO LE PIAZZE A FORZA NUOVA



Martedì 17 settembre ad Atene, un gruppo di fascisti di Alba Dorata ha ucciso a coltellate un compagno antifascista, Pavlos Fyssas.
Qui a Trento i fascisti di Forza Nuova (“referente” italiano di Alba Dorata) provano a tornare in piazza, questa volta per una raccolta firme in vista delle prossime elezioni, dopo la ridicola marcia con cui, a maggio, avevano tentato di celebrare la fondazione del loro primo nucleo in Trentino. Non solo, promettono anche l'apertura di una sede a Rovereto.
Lo scorso maggio la presenza antifascista aveva fatto sì che il corteo neonazista non si muovesse dalla piazza del concentramento, e aveva costretto la sessantina di fascisti presenti (quasi tutti provenienti da altre città) a tornare in stazione scortati, come sempre, dalla polizia. A inizio settembre a Trento un banchetto di Forza Nuova è stato invece bersagliato con fitto lancio di uova.
In tempi di crisi i fascisti non servono solo a dividere gli sfruttati e a fomentare la guerra tra poveri a tutto vantaggio della pace dei ricchi, riprendono anche la funzione storica di bande armate a servizio dello Stato e dei padroni. Lo vediamo in Grecia, dove Alba Dorata collabora stabilmente con la polizia nella caccia all'immigrato, negli agguati  (anche mortali) ai compagni, nella repressione di scioperi e manifestazioni. Lo vediamo in Francia, dove lo scorso giugno un gruppo di fascisti ha ucciso un giovane compagno, Clement Meric.
Per Pavlos, per Clement, per Dax, per tutte le vittime della violenza fascista e di Stato, il minimo che possiamo fare è non lasciare le piazze ai fascisti, è cacciarli dalle nostre città.

NON DIMENTICHIAMO. NON PERDONIAMO. NESSUNO SPAZIO AI FASCISTI

Antifascisti e antiasciste

23 settembre 2013

AZIONE IN SOLIDARIETA' CON I/LE DETENUT* IN LOTTA - TERAMO

Da Informa-azione.info

http://freccia.noblogs.org

I giornali locali riportano la notizia che il primo giorno di scuola negli istituti di Giulianova è stato un po’ problematico. Infatti sono dovuti intervenire i carabinieri che, armati di tronchese, hanno aperto i lucchetti delle scuole chiusi da ignoti con la colla. A quanto dicono, è stato trovato un biglietto che recitava: “LA SCUOLA RESTERA’ CHIUSA IN SOLIDARIETA’ CON I DETENUTI IN LOTTA”.  In questi giorni, inoltre, son stati visti girare per la città di Teramo e per la provincia un bel po’ di pullman ricoperti di scritte contro lo Stato, contro il carcere ed in solidarietà con i detenuti.

EXARCHIA: RIVENDICAZIONE DI RESPONSABILITA' PER ATTACCO INCENDIARIO CONTRO AUTUBUS DELLA POLIZIA IN MEMORIA DI PAVLOS FYSSAS

La vergogna non è un lavoro
Otto ore in piedi nel perimetro di un autobus della polizia in un angolo della Via Charilaou Trikoupi con Via Didotou ad Exarchia, chiedendosi se si sarà attaccato da “bottiglie” e sassaiole. Destinatari di odio e di rabbia che permeano tutto il nostro essere. Per quello che siete. Per quello che siamo. Per coloro che servite. Per cosa stiamo lottando.
Otto ore di fila, e ora è il momento per il turno di notte, alle 22.00, il 19 Settembre 2013. Maiali freschi sono venuti a sostituirvi. Dopo una chiacchierata, si entra nel autobus porcile tutti insieme.
Ma dovete confrontarsi con noi, quando meno ve lo aspettate, quando ci siete seduti col culo su un sedile del bus della polizia, sfiniti da questa sporcizia che si chiama lavoro.
Due isolati di distanza, al bivio di Via Charilaou Trikoupi e Via Dervenion, i compagni aspettano l’autobus della polizia per muoversi. Prendono posizioni, aspettano un po più a lungo, e poi spingono dei cassonetti e bloccano la strada. Le taniche da 10 litri piene di benzina sono a rotazione sotto il veicolo. I poliziotti fanno appena in tempo, e abbandonano il bus prima di guardare la prima luce della Molotov al materiale infiammabile. Hanno paura nei loro occhi.
Un’altra volta, in un altro luogo, vi aspetteremo.
Pavlos vive tra noi.

SALONICCO: AZIONE DIRETTA IN RICORDO DI PAVLOS FYSSAS


La notte del 19 Settembre, un giorno dopo l’assassinio di Pavlos Fyssas da un nazista nel quartiere di Keratsini, a Pireo, abbiamo deciso di rompere la vetrina della caffetteria fascista “Astoria”, che si trova nel distretto di Kalamaria, a Thessaloniki. Questo è stato un luogo di ritrovo per gli Albadorati, dove si svolgevano riunioni organizzative del nucleo fascista Kalamaria fascista.
Abbatere i fascisti ovunque essi siano.
Le ostilità proseguiranno…

BUENOS AIRES: RIVENDICATO ATTACCO INCENDIARIO CONTRO ACCADEMIA GIUDIZIARIA


LA CONVINZIONE È NOSTRA!
L’ambiente che ci circonda è soffocante, e chi ha il sangue dignitoso nelle vene al posto dell’acqua torbida non può affermare il contrario.
La democrazia gestita dall’infame Cristina Kirchner, travestita da progressista e paladina dei diritti umani, comincia a mostrare l’altra faccia della stessa moneta.
Così, la nomina del nuovo ministro della sicurezza, Alejandro Granados, sostenuto dal narcotrafficante Daniel Scioli, ha reso solo più evidente ciò che molti/e sanno già, la democrazia arresta, tortura, accusa e uccide, e in questo non ha nulla da invidiare a nessun altro regime politico.
Condivdiamo le parole di Granado, riguardo al fatto che siamo in guerra e si tratta di loro o noi… non ci allarmiamo per queste dichiarazioni, ma aumentiamo la lotta che conduciamo contro ogni tipo di oppressione a danno dell’individuo o delle comunità libere.
I milioni investiti in tema di sicurezza tramite il Sistema di Identificazione Biometrica, o come le migliaia di telecamere di sorveglianza, o i/le gendarmi che controllano e attaccano i quartieri periferici, non ci fermano e non ci distraggono.
Dentro la rete complessa che forma il nemico che affrontiamo, consideriamo la giustizia un pilastro fondamentale, sostenitore irrinunciabile della gestione della miseria.
Visto che uomini d’affari e politici sollecitano e creano le leggi, e poi giudici, avvocati e poliziotti che le applicano, con gran parte della società che incoraggia tali misure, o che con indifferenza rivoltante ne è complice.
Oggi, si rende mediatico il dibattito sull’abbassare l’età per l’imputabilità dei minori, cercando di legalizzare e legittimare ciò che già accade: ragazzini/e condannati/e al confino, allo stupro, alle molestie e alla morte nei campi di concentramento della democrazia denominati carceri.
Senza dubbio, in un futuro prossimo vedremo sempre più giudici sentenziare anni e anni di condanna a migliaia di persone, molte delle quali, anche se lontane dai nostri valori e principi, o senza poter o voler sfuggire alla ruota del consumismo idiota, almeno non scelgono di offrirsi passivamente alla frusta del padrone.
In questo contesto, considerando esso come un apporto ulteriore alla guerra che conduciamo contro ogni autorità imposta, lunedi 16 Settembre, intorno alle due di notte, abbiamo attaccato l’Accademia Giudiziaria del Consiglio della Magistratura del Potere Giudiziario della Nazione, in Parana 386, Avenida Corrientes, dove gli acefali abitanti vagano tra bar e teatri, tra cinema e postriboli, rassegnati e codardi, posti dove i/le turisti/e fotografano l’obelisco sullo sfondo e prendono belle cartoline dell’europa sudamericana…
Per essere più precisi/e, abbiamo collocato davanti l’ingresso dell’obiettivo un artefatto auto costruito composto da una bottiglia di plastica piena di 1 litro e mezzo di benzina, su un lato 6 tubi ben chiusi di circa 10 cm l’uno pieni di polvere nera. Il meccanismo d’accensione era costituito da due bastoncini di incenso, i quali con l’accendersi della fiamma funzionano come stoppini, innescando poi tutta la striscia di fosforo che abbiamo fatto intorno all’esterno della bottiglia, provocando prima il fuoco e poi lo scoppio.
I risultati, taciuti dalla stampa, sono evidenti per chiunque voglia passare di li.
Se abbiamo detto come abbiamo costruito l’ordigno, è per chiarire che non c’è bisogno di strani materiali o complesse tecniche per realizzare questo tipo di attacchi.
Naturalmente non si deve mai trascurare il perfezionamento e la necessaria conoscenza per manipolare e confezionare diversi esplosivi e materiali incendiari, ma l’informazione c’è per chi la cerca, e l’ingegno fa il resto. È per questo che condividiamo il come fare un artefatto esplosivo/incendiario, vogliamo stuzzicare chi si pone in modo conflittuale, ma che nella pratica non fa molto di più rispetto a un ragazzo qualsiasi.
L’informazione c’è, se non si fa niente è perché lo si decide, punto.
Inoltre, il fatto di rendere noto questo attacco, non lo vediamo come una parte separata del nostro agire e sentire anarchico, ma piuttosto come una sfumatura dello stesso, come azioni anarchiche quotidiane (illegaliste, gioco di parole) che non vengono dette per vari motivi, cosi che ogni gruppo o individualità possa analizzare e trarre le proprie conclusioni. Cosi come è stato detto più volte, il silenzio non significa inazione, è solo che viste le nostre considerazioni riteniamo necessario comunicare questa azione diretta.
Inoltre crediamo nella qualità e non nella quantità, perché un ritmo frenetico di attacchi non lascia tempo alle riflessioni, agli approfondimenti del progetto o al dialogo, e su quest’ultimo punto abbiamo una critica da condividere riguardo al progetto della Federazione Anarchica Informale/Fronte Rivoluzionario Internazionale (FAI/FRI). Noi cerchiamo con le nostre opinioni di combattere la paralisi e la ripetizione dei luoghi comuni, promuovendo una dialettica seria tra chi lo ritiene opportuno.
Attualmente ci sono decine di cellule e gruppi che danno forma alla FAI/FRI in tutto il mondo che, dopo questa proposta nata in Italia dieci anni fa, come risposta alle ingiurie della Federazione Anarchica Italiana, hanno avuto un nuovo impulso grazie ai/lle compagni/e della Cospirazione delle Cellule di Fuoco.
Oltre alle questioni etimologiche dei termini che ci risultano un po’ discutibili (federazione, fronte), e considerando questo punto non tanto importante, perché come hanno detto proprio i/le compagni/e della CCF “non abbiamo il minimo attaccamento per le parole. La comunicazione internazionale crea nuovi modi e possibilità di lotta che, ogni volta, richiedono nuove parole per esprimersi”, vorremmo sottolineare quanto sia grezzo l’approccio rispetto al cordinamento che la FAI/FRI dovrebbe essere.
Escluse poche eccezioni non ci sono stati molti interventi che hanno portato al dibattito, e anche meno hanno ottenuto risposta, per quanto ci risulta. Poco è stato fatto nelle campagne d’attacco contro un solo obiettivo in varie zone, e purtroppo la maggioranza delle rivendicazioni sfocia nella spavalderia e nell’autoreferenzialità, e non sembra se si considera genuino firmarsi o no con una determinata sigla.
Gli anarchici non devono mettere da parte la strategia, l’audacia, la prudenza, il potere è un passo avanti al nemico, storicamente la mancanza di una sigla in comune non ha reso impossibile il coordinamento e il dibattito tra anarchici di varie parti, in merito al pensare un immaginario Fronte internazionale, ci chiediamo se non stiamo ancora una volta andando verso la spettacolarizzazione al posto della serietà e della forza.
Ciò mette in evidenza ciò che significa chiamare le cose col loro nome e non fantasticare, sicuramente ci sono gruppi che coordinano e realizzano i propri attacchi particolari, ma troppo spesso ci sembra che l’unica cosa che li unisce è la firma FAI/FRI.
Sempre attenti/e su tali questioni, cercando il modo di continuare la nostra guerra, non per paura o rimpianto, ma con lucidità ed evoluzione… forse il destino di ogni anarchico/a è il carcere o il cimitero, non lo sappiamo, ma rimandiamo questo momento il più possibile, non per una visione vitalista o accomodante, ma perché siamo felici di colpire, attaccare, cospirare, incendiare, non vogliamo altri martiri o carogne da mangiare, vogliamo, come hanno detto alcuni/e compagni/e di un’altra tendenza i quali ammiriamo per il loro coraggio e forza, la realizzazione dell’orgia dei sogni, qui e ora.
Non pensiamo di aggregare per ora, vedremo cosa accadrà a partire da questa dichiarazione che si basa sul rispetto e sul riconoscimento verso chi lotta contro il nemico e non resta nella sicurezza meramente teorica.
Cogliamo l’occasione per inviare il nostro affetto ai/lle compagni/e repressi/e e torturati/e in Uruguay, adesso liberi ma sottoposti a molte restrizioni.
Solidarietà attiva con Gabriel Pombo da Silva prigioniero in Spagna, Marco Camenisch in Svizzera, Nicola Gai e Alfredo Cospito in Italia, solidarietà attiva con Hans Niemeyer, Alberto Olivares, Freddy Fuentevilla, Marcelo Villarroel, Juan Aliste, prigionieri in Cile, ai fratelli e alle sorelle prigionieri/e in Grecia, e a tutti i prigionieri e le prigioniere dignitosi/e in Argentina.
Tanta forza e amore per Felicity Ryder e Diego Rios, la cui situazione non immaginiamo neanche quanto possa essere difficile, sperando vi arrivino queste parole e che sappiate che non siete soli.
Salutiamo gli scontri in Brasile, Colombia e Messico!
La cospirazione per la vendetta non si arresta!
VIVA L’ANARCHIA!

COMUNICATO DEGLI ARRESTAT* DOPO GLI SCONTRI IN RISPOSTA ALL'OMICIDIO DI PAVLOS

Riceviamo e diffondiamo la traduzione di un comunicato degli arrestati dopo gli scontri del 18 settembre ad Atene avvenuti in seguito all'omicidio per mano fascista di Pavlos Fyssas, :

Comunicato degli arrestati

Mercoledì 18/9 ci hanno presi durante il corteo che c'è stato a Keratsini dopo l'omicidio di Pavlos Fyssas da parte di un manipolo di fascisti, avvenuto la seta precedente. Gli arresti sono stati numerosi, dopo l'intervento dei MAT.

Oggi, siamo trattenuti  a G.A.D.A., caricati di una serie di false accuse per "fatti" che non sono mai avvenuti. Diversi di noi sono stati feriti gravemente durante l'arresto. 

Eravamo lì, e se potessimo tornare indietro nel tempo, sempre lì saremmo stati. Perchè una persona è stata uccisa, questa volta per la sua azione politica.
Ci siamo trovati lì contro il fascismo e gli attacchi omicidi, che arrivano sia dai manipoli di neonati, che dallo stesso stato e dalla repressione. 

Respingiamo tutte le accuse. 

Per i nostri accusatori:

non riuscirete ad applicare a noi la teoria degli "opposti estremismi". 
La teoria di uno stato che mantiene "l'equità" davanti ai fascisti e agli antifascisti, per consolidare l'immagine di "gestione lineare" che ipocritamente tenete, gettando nel fango tutto e ancora altri dei nostri. 

Alcuni potrebbero pensare di applicare per l'ennesima volta la stessa favoletta degli arrestati e dei feriti, gettando il panico tra noi. Sappiamo molto bene che questo giochetto è una pugnalata alle spalle di tutti noi. 

Qua, conoscendoci l'un l'altro siamo più forti. 

Ringraziamo tutti i solidali e tutte le solidali, e i compagni e le compagne che si trovano dappertutto. Esprimiamo alla famiglia e agli amici di Pavlos la nostra vicinanza.

Prigionier* del "dipartimento  di sicurezza dello stato sociale"
(sesto piano, G.A.D.A.)

20 settembre 2013

DUE ARRESTI E PERQUISIZIONI - LAZIO


19 settembre 2013 - Apprendiamo dalle veline del ROS (Reparto Operazioni Sporche) riportate dai media di regime che Adriano e Gianluca, due compagni di Albano Laziale e Frascati, sono stati arrestati questa mattina nel corso di un'operazione repressiva contro realtà anarchiche attive nell'area dei Castelli Romani; perquisite anche le abitazioni di tre compagni. Le azioni dirette di cui sono accusati riguarderebbero complessivamente 13 attacchi contro filiali bancarie, punti Enel ed Eni, contro il cantiere della discarica di Albano Laziale e altri sabotaggi in solidarietà con prigionieri/e, contro aziende e progetti responsabili di devastazione ambientale e sfruttamento animale. Azioni rivendicate da sigle differenti tra cui "Fronte di Liberazione Animale", "Azione Diretta in Difesa della Terra" o più semplicemente vergando "A cerchiata" e "Federazione Anarchica Informale - Fronte Rivoluzionario Internazionale". Quest'ultima sigla particolarmente enfatizzata dagli studios del ROS e considerata come bottino succulento per i loro teoremi mediatico-repressivi. 


In attesa di maggiori informazioni e comunicati, esprimiamo la nostra solidarietà ai due compagni e a tutti coloro che hanno avuto un brutto risveglio.

SPAGNA: LIBERATI/E I/LE CINQUE ANARCHIC* CATALAN*


Le 5 persone detenute da quattro mesi a Sabadell e Avinyonet del Penedes, saranno liberate in serata. Oggi, la Audiencia Nacional ha ordinato la scarcerazione. Da quanto riferito dagli avvocati, Jaume Asens e Mateo Segui, il tribunale di Madrid ha deciso in merito.
Il tutto dopo 123 giorni di carcere a causa di una operazione fatta dalla Division de Informacion dei Mossos d’Esquadra, che ha perquisito e danneggiato vari domicili e anche l’ateneo libertario di Sabadell. L’accusa era di aver creato un gruppo su facebook tramite il quale si faceva apologia della violenza e per questo la giustizia ha deciso di configurarlo come terrorismo.
Il giudice Santiago Pedraz stamattina ha deciso che l’accusa contro queste persone è ancora valida ma non c’è bisogno della custodia cautelare. Dovranno firmare una volta alla settimana in tribunale.

KILLAH P PUGNALATO A MORTE DAI FASCISTI E AGGIORNAMENTI


Da CONTRAINFO


Nelle prime ore del 18 Settembre 2013, il 34enne antifascista Pavlos Fyssas (Killah P) è stato accoltellato a morte dai nazisti del partito dell’Alba Dorata al Pireo (porto di Atene).

I primi rapporti su indymedia descrivono che l’omicidio è avvenuto poco dopo la mezzanotte del Mercoledì ad Amfiali, nel quartiere di Keratsini del Pireo. Sembra che Pavlos Fyssas e la sua piccola compagnia di amici sono stati perseguitati ed attaccati da un gruppo più ampio di nazisti. Tutto ciò in presenza di poliziotti dell’unità motorizzata DIAS. Pochi minuti dopo, l’antifascista è stato accoltellato due volte da uno dei nazisti che è uscito da un veicolo e lo abbia attaccato. L’aggressore è stato arrestato dai poliziotti in scena. Tuttavia, le esatte circostanze dell’assassinio sono ancora da confermare, e gran parte di questa notizia arriva dal corrente principale dei media di massa.
Pavlos Fyssas è ceduto alle sue ferite poco dopo il suo trasferimento all’ospedale di Nikaia. Il suo funerale è stato fissato per il 19 Settembre presso il cimitero di Schisto.
Nel corso dell’ultimo periodo, ci sono stati diversi tentativi di omicidi ed omicidi di “persone di colore” (immigrati, ecc) in tutta la Grecia. Questa volta, una persona di origine greca, di colore bianco e di sinistra è stato assassinato da una feccia fascista. Sembra, però, che Pavlos Fyssas non era membro di alcuna organizzazione di sinistra, ma piuttosto un combattente di strada con una forte azione antifascista. Killah P era il suo nome d’arte come hip-hop rapper:

Nel frattempo, ci sono stati grandi “ripercussioni” nella politica ufficiale. I vari partiti hanno già cercato di manipolare questo incidente mortale verso benefici elettorali, mentre i teppisti parlamentari dell’Alba Dorata, come sempre, hanno smentito ogni coinvolgimento dei loro seguaci devoti in qualsiasi omicidio, ancora una volta per ottenere benefici elettorali. Tuttavia, il 45enne assassino, Giorgos Roupakias, residente a Nikaia, ha confessato il suo gesto alla polizia, così come la sua stretta associazione con l’Alba Dorata (la quale è ben documentata, ad esempio qui il parlamentare dell’Alba Dorata Kostas Barbarousis e l’assassino Giorgos Roupakias a destra). L’assassino è in custodia, ed altri tre nazisti, tra cui la moglie, sono stati anche arrestati (per occultamento di prove dell’associazione di Roupakias col partito nazista).Nel corso di una grande manifestazione durante la sera nei pressi della scena del delitto a Keratsini, pesanti scontri sono scoppiati contro la polizia e decine di manifestanti sono stati arrestati durante i scontri di strada (molti affrontano delle accuse). In precedenza, il leader del partito di estrema destra “Greci Indipendenti” insieme con i suoi scagnozzi patrioti sono stati effettivamente attaccati dagli antifascisti. Almeno un manifestante ha subito gravi lesioni agli occhi da un colpo diretto di gas lacrimogeno dalla polizia, e subito un intervento chirurgico in un ospedale locale. I medici dell’ospedale di Tzaneio hanno dichiarato che dai 31 manifestanti che sono stati soccorsi dopo il corteo antifascista a Keratsini tutti erano stati feriti alla testa dai poliziotti DIAS e DELTA. Inoltre, i squadroni dell’antisommossa e teppisti in borghese hanno attaccato gli antifascisti congiuntamente durante quella manifestazione a Pireo (video).
 Striscione anarchico nella piazza centrale di Tebe: “Nemmeno un centimetro di terra ai fascisti – Viva l’insurrezione anarchica internazionale”.

 Striscione di solidarietà all’angolo delle strade Rigaer e Liebig di Berlino (vicino alle case occupate rigaer94 & liebig34): “Niente e nessuno è dimenticato! Organizzare l’autodifesa antifascista! “


Scontri si sono verificati, inoltre, a Salonicco e Patrasso dove sono stati segnalati arresti di massa.

19 settembre 2013

LA COLLERA ANTIFASCISTA DILAGA NELLE STRADE GRECHE



Più di 25 città greche, tra cui tutte le principali, si sono sollevate oggi per vendicare il vile assassinio del rapper e militante antifascista Pavlos Fyssas da parte dell'affiliato di Alba Dorata Giorgios Roupakias.
La giornata di lotta è partita da Chania nell'isola di Creta - dove una folla inferocita ha preso d'assalto la sede locale di Alba Dorata - e continuata a Patrasso, con blocchi stradali generalizzati ed il lancio di molotov contro gli uffici del partito nazista - provocando la reazione poliziesca e quella di un militare della marina italiana che ha puntato la pistola contro gli antifa. Nel pomeriggio sono state indette iniziative ovunque, in molte città di concerto con le contemporanee proteste degli insegnanti, che hanno accolto al proprio interno corposi spezzoni antifascisti. Serrande abbassate per Alba Dorata a Trikala davanti a 500 antifascisti, mentre a Salonicco i dimostranti si sono scontrati a più riprese con la polizia in una sommossa che ha investito l'intero centro città.
Ad Atene il concentramento si è dato nel quartiere di Keratsini, vicino al luogo dell'assassinio di Pavlos, dove sono stati deposti fiori, dolci e candele, mentre le bacheche dei social network si affollavano di messaggi di cordoglio, collera e commozione sotto il suo nome d'arte #KillahP, tra i quali l'omaggio degli ultras della squadra madrilena del Rayo Vallecano.
Le decine di migliaia nella piazza hanno dapprima espulso energicamente dall'adunata prima il provocatore Panos Kammenos (leader del partito di destra populista Greci Indipendenti) e le sue guardie del corpo, poi i giornalisti compiacenti delle televisioni e dei quotidiani dell'establishment; successivamente si sono dirette verso la municipalità di Keratsini, scontrandosi una prima volta con la polizia all'altezza del commissariato, mentre venivano erette barricate ed incendiati cassonetti lungo le arterie di Grigoriou Lampraki e Panagi Tsladari.
Successivamente il corteo si è diretto verso l'obiettivo finale - gli uffici di Alba Dorata a Nikaia, con alla testa un enorme blocco antifa di 4000 compagni. Ai cordoni delle squadre MAT di polizia intervenuti per sbarrare loro la strada si sono affiancati nazisti armati di pietre, con le quali hanno iniziato a bersagliare i manifestanti. La tenacia degli antifa ha costretto la polizia a schierare i cannoni ad acqua, ed a sparare lacrimogeni nel mucchio, ad altezza uomo.
Ad ora si segnalano un ferito grave all'occhio, ricoverato all'ospedale di Atene, e 70 arresti confermati (più altri 30 a Salonicco). Ma la tensione non si placherà a breve. Domani il Fuhrer di Alba Dorata Michaloliakos ha annunciato di tenere un discorso vicino al luogo dell'assassinio di Pavlos, mentre sono ancora in corso scontri in tutto il paese ed annunciati presidi di solidarietà antifascista in altre metropoli europee quali Parigi, Stoccolma, Valencia, Bruxelles e Londra.

GRECIA: ACCOLTELLATO A MORTE PAVLOV FYSSAS DA MILITANTI DI ALBA DORATA


A BREVE AGGIORNAMENTI
Pavlos Fyssas, rapper antifascista di 34 anni noto col nome di Killah P, è stato accoltellato a morte questa notte dai fascisti di Alba Dorata.
Il tutto è avvenuto nel sobborgo di Keratsini, a ovest di Atene, dove Killah P stava passeggiando assieme alla fidanzata e altre due persone; intorno alla mezzanotte un gruppo di una ventina di neofascisti ha cominciato ad urlare insulti nei loro confronti e poco dopo si è messo a rincorrerli fino a corso Lampraki, dove da una seconda strada è spuntato un altro gruppo di appartenenti ad Alba Dorata che ha circondato il rapper.
E' stato a quel punto che una macchina ha inchiodato nei pressi del gruppo che stava aggredendo Killah P, il guidatore è sceso e ha accoltellato il rapper antifascista prima al cuore e poi all'addome.
[...] si tratta di un uomo di 55 anni appartenente ad Alba Dorata.
Killah P è stato portato via in ambulanza ma è morto poco dopo l'arrivo in ospedale per le gravi ferite riportate.
Stando ai primi racconti che circolano sul web da stanotte, le modalità con cui l'omicidio è avvenuto non lasciano molto spazio a dubbi rispetto al fatto che si sia trattato di una vera e propria aggressione programmata, svoltasi ancora una volta con la connivenza e la complicità della polizia greca che fin dal primo nascere della formazione neofascista di Alba Dorata ha sempre dimostrato ampie collusioni ed appoggio al gruppo e che questa notte ha lasciato che la violenza neonazista potesse compiersi indisturbata.
[...]
Nel frattempo ad Atene e nel resto del paese sta montando la rabbia per la notizia dell'uccisione di Killah P e per questo pomeriggio è stata lanciata una manifestazione antifascista che partirà dal luogo dell'omicidio alle 18, mentre si preparano cortei anche a Thessaloniki, nei campus universitari e in diverse altre città greche.