7 novembre 2013

CIE DI GRADISCA CHIUDE, FORSE


Da questa mattina è in corso lo svuotamento del Cie di Gradisca, completamente distrutto dalle rivolte dei reclusi degli ultimi giorni. Già nel weekend la Polizia, per allentare la tensione, aveva iniziato le prime manovre: alcuni reclusi erano stati liberati con un foglio di via, altri trasferiti in altri Centri (Milano e Torino), qualcuno infine era stato espulso. All’alba di oggi una trentina di reclusi sono partiti per la Sicilia, destinazione Trapani Milo e in un primo momento sembrava che questo trasferimento di massa significasse la chiusura del Centro. E invece poche ore fa la Questura ha fatto sapere ai giornalisti che il Centro non chiuderà, perché qualche ragioniere in divisa avrebbe stimato la presenza di ancora 18 posti disponibili, non si sa in quali condizioni. Sta il fatto che dalle nostre informazioni, adesso come adesso, dentro al Centro rimangono soltanto otto prigionieri.
Aggiornamenti 6 novembre
ore 12 - Il Cie di Gradisca è completamente vuoto, ma non ancora ufficialmente chiuso. Due degli otto reclusi rimasti sono stati trasferiti in un CARA siciliano, in quanto richiedenti asilo, gli altri sei sarebbero stati deportati, più o meno volontariamente, in Algeria. Intanto, sempre a proposito di trasferimenti e deportazioni, segnaliamo un video comparso ieri su internet, che riprende le ultime scene del trasferimento Gradisca-Trapani di una trentina di reclusi. Un dettaglio, che non sfugge di certo ad uno sguardo attento,  è il nome della compagnia aerea che si è occupata del viaggio: ancora una volta è la Mistral Air, società del gruppo Poste Italiane.
ore 21 - Trasferiti in massa a Trapani, i reclusi reduci da Gradisca dimostrano di non aver perso la voglia di lottare. In attesa di maggiori informazioni, riportiamo un breve articolo uscito su sito di informazione locale che racconta di alcune proteste scoppiate nel Centro siciliano poche ore fa.
«CIE di Milo, manifestazione di protesta dei migranti
Nemmeno il tempo di arrivare e sistemarsi nei locali del Centro di Identificazione ed Espulsione di contrada Milo. Nel pomeriggio di oggi è scoppiata l’ennesima protesta, protagonisti gli oltre trenta immigrati appena arrivati dal centro di trattenimento temporaneo di Gradisca di Isonzo. La vivace dimostrazione, con gente che è salita sui tetti urlando tutta la propria situazione di malessere, è rientrata all’arrivo della polizia. Una vera fortuna considerato che da un momento all’altro si era temuto addirittura uno scontro tra immigrati ed agenti. Ma l’emergenza continua ed ulteriori piccolo fuochi come quello di oggi rendono il problema “migranti” sempre più pressante».

macerie @ Novembre 5, 2013

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.