28 luglio 2015

RADIOCANE: MESSICO - FUEL EL ESTADO

riceviamo e diffondiamo:
 
 
Di passaggio da Milano, due compagni, profondi conoscitori del Messico, 
riferiscono sulla situazione esistente in questo “Paese molto vivo, in 
cui la morte è molto presente”. Spunto del discorso è la scomparsa a 
Iguala, città dello Stato sud-occidentale di Guerrero, di 43 studenti 
della scuola rurale di Ayotzinapa, il 26 settembre 2014. Questa tragica 
vicenda viene qui illustrata nel suo effettivo contesto 
politico-sociale, sia vicino che remoto, e in alcune delle sue 
conseguenze più rilevanti, quali un lungo ciclo di mobilitazioni di 
grande consistenza, estensione territoriale e autonomia.
 
Quattro parole sono centrali per descrivere il Messico fin dai tempi 
della colonia: “terra ricca, gente povera”. Da un lato lo Stato, per 
mantenere questa situazione di enorme ingiustizia sociale, deve fare 
ricorso a ogni forma di violenza, dall’altro la protesta si riproduce di 
continuo: dal 1910 a oggi, tanto per fare un esempio, non c’è mai stato 
un anno senza un gruppo guerrigliero.
 
La perdurante contesa che lacera questo Paese, nient’affatto 
“arretrato”, disegna uno scenario “futurista” della natura criminale 
dello Stato. Del Messico si continuerà quindi a parlare.
 
ascolta:
 
http://www.radiocane.info/messico-fueelestado/

SALONICCO (GRECIA) - ESPROPRIAZIONE DI UN SUPERMERCATO

da contra Info.

thessaloniki 
Vinciamo la paura. Prendiamo le redini delle nostre vite.
Da anni ormai sperimentiamo un quotidiano dominato sempre di più dalla miseria e l’estremo sfruttamento. A causa della nostra impotenza a sovvenire alle nostre necessità, una conclusione intemporale diventa evidente: la nostra vita non è determinata da noi stess*, ma dalle regole del mercato e della produzione di profitto dei padroni greci e stranieri. Da anni vediamo come il sistema ha sferrato un attacco frontale per proteggere i propri interessi. La polizia si è trasformata in esercito di occupazione delle città, mentre la paura e il terrore si sono trasformati nella propaganda principale dei mezzi di comunicazione di massa. Sotto un regime di minaccia permanente, i padroni invitano alla tregua e alla passività, che sia per mezzo di decisioni prestabilite, o con metodi più sporchi che ci offrono l’illusione di poter scegliere, come per esempio col referendum.
Vinciamo l’inerzia e la paura, al di là dei dilemmi del Potere.
Non deleghiamo la soluzione dei nostri problemi a chi li crea.
Noi oppress* dobbiamo prendere in mano le redini delle nostre vite.
Davanti al dilemma del memorandum dei creditori o quello di SYRIZA, rispondiamo con l’auto-organizzazione e la rottura, sia con i patroni stranieri, sia con i padroni greci e i suoi eserciti.
Davanti alla legalità degli sfruttatori che ci mantengono schiav*, rispondiamo con l’AZIONE DIRETTA degli/lle oppress* e l’auto-organizzazione delle vite e della lotta.
Rifiuto di obbedire agli ordini dei padroni.
Rifiuto di pagare (biglietti, fatture, debiti alle banche, tasse).
Creazione di strutture per soddisfare collettivamente le nostre necessità (occupazioni, cucine collettive).
Solidarietà tra gli/le oppress* e creazione di comunità.
Recuperiamo ai padroni tutto quello che abbiamo prodotto con sudore e sangue.
Espropriazione della ricchezza accumulata.
Armare le nostre comunità per organizzare l’autodifesa e l’attacco contro i nostri oppressori.
Sabato 11 luglio un gruppo di compagn* ha espropriato un negozio della catena di supermercati Afroditi nella circoscrizione di Martiou, nella parte est di Salonicco. I prodotti di prima necessità (olio, pasta, verdura) espropriati sono stati in seguito distribuiti nel mercato popolare vicino. La gente ha reagito positivamente, prendendo i prodotti e applaudendo l’azione.

LUCIO TRASFERITO DA SAN VITTORE A BUSTO ARSIZIO

riceviamo e diffondiamo:
Lucio, nuovamente in carcere per una violazione delle restrizioni degli arresti domiciliari (aver chiaccherato sul pianerottolo con dei compagni), è stato trasferito sabato da San Vittore al carcere di Busto Arsizio, dove era stato detenuto da agosto a gennaio scorsi.
Oggi c'è stato un colloquio con un famigliare da cui sappiamo che Lucio si trova per ora in una situazione di transito, in attesa di essere assegnato a una sezione. Vede solo il suo concellino e può fare l'aria solo con lui.
Seguiranno aggiornamenti in settimana.

Per scrivere a Lucio:

Lucio Alberti
via Cassano Magnago 102
21052 Busto Arsizio (VA)

PARIGI - CAMMINATA NOTTURNA



Nella notte tra il 21 e il 22 giugno delle ruote sono state bucate nel 19° arrondissement, a Pantin e ai Lilas.
È estate, e per invogliare burocrati, ex poliziotti, sfruttatori, borghesi etc a fare un po’ di movimento e approfittare così delle belle giornate invece di perdere tempo col culo sul sedile della propria auto, abbiamo deciso di far riposare un po’ le loro macchine.
Le vetture le cui ruote riposano ormai in pace sono le seguenti:
– 22 autolib’ (car sharing parigino).
– 1 vettura con un adesivo di un’associazione di pensionati della gendarmeria.
– 1 della GDF Suez.
– 1 della ERDF (azienda elettrica francese).
– 1 del consiglio generale della Seine Saint-Denis.
– Una decina di belle automobili borghesi.
Vandal* a piedi
FONTE

COMUNICATO SULLO SGOMBERO DI VILLA ASSILLO (TRENTO)


riceviamo e diffondimao:

SGOMBERATA VILLA ASSILLO

L’assillo è ovunque


Martedì 14 luglio, verso le 8,30, un ingente spiegamento di forze dell’ordine (120 agenti) ha sgomberato Villa Assillo, occupata il 30 maggio in concomitanza con l’arrivo di Renzi a Trento. Anche questa volta lo sgombero è stato possibile solo grazie alla zelante quanto infame collaborazione dei Vigili del fuoco (corpo permanente), che sono saliti sul tetto dal retro. Questi figuri sono diventati a tutti gli effetti dei servi della Questura.

I cinque compagni presenti nella villetta sono stati portati in questura, schedati e denunciati. Fuori si è subito radunato un presidio di solidarietà che è durato fino al loro rilascio.

L’Assillo di via Manzoni e Villa Assillo di via Mattioli hanno portato per quasi quattro mesi un po’ di aria nuova a Trento. Decine le iniziative svolte, molto intensa la partecipazione. Due occupazioni collegate e insieme diverse. Molti più concerti nella prima, molte più discussioni nella seconda. Spazi in cui vivere diversamente, in cui organizzarsi contro ogni forma di dominio e di gerarchia. Dalle iniziative contro i respingimenti dei profughi a quelle in solidarietà con i detenuti di Spini di Gardolo in lotta, sono stati mesi in movimento. E poi il confronto quotidiano sul lavoro salariato, sull’uso contrapposto alla proprietà, sull’amore, sul sessismo, sulla repressione, sulla rivoluzione… Solo chi ha smesso di rassegnarsi può capire perché continuare testardamente a lottare, a occupare, a resistere. Proprio domani sera era prevista un’assemblea con i lavoratori dell’Orvea di S. Pio X sulla lotta che stanno intraprendendo contro il peggioramento delle loro condizioni. Intrecci, incontri, solidarietà: proprio ciò che temono i padroni della città, che ci vorrebbero isolati e impauriti.

Mentre un operaio muore sul lavoro a Rovereto e l’Itea aumenta i controlli sugli assegnatari, il problema contro cui scagliarsi è che degli spazi abbandonati tornino a vivere.

Come mandante politico dello sgombero si è segnalato ancora una volta il PD (Potere e Denaro), con il sindaco Andreatta che ha pubblicamente sollecitato il questore ad intervenire contro gli occupanti il prima possibile.
Possiamo solo dire che l’odio da parte nostra è generosamente ricambiato, e non certo per gli sgomberi soltanto. Tutti gli sfruttati hanno un conto aperto contro questo comitato d’affari dei banchieri e degli industriali, dei dirigenti e dei palazzinari.

Abbiamo il fiato lungo. Esiste un assillo che, quando ti punge, ti cambia la vita. È solo l’inizio.

le e gli assillanti

SGOMBERATA LA NUOVA OCCUPAZIONE DEL TELOS

Riceviamo e diffondiamo il volantino distribuito durante il corteo successivo allo sgombero della nuova occupazione TeLOS, avvenuto nella mattina del 24 luglio 2015:

LO SGOMBERO NON CI FERMERA'

Questa mattina alle 6.00 Polizia e Carabinieri hanno sgomberato il TeLOS di via Gorizia, spazio che dal 10 Luglio era diventato la casa di alcuni giovani alla ricerca di una soluzione abitativa, oltre che un luogo dove organizzare iniziative pubbliche.
Una ventina di agenti della Digos è salita sul tetto dello spazio cercando di trascinare fuori dall'edificio i ragazzi e le ragazze che cercavano di resistere allo sgombero.  Tra spintoni – che hanno anche causato situazioni di pericolo – schiaffi e minacce, grazie anche al complice intervento dei Pompieri, la Polizia è riuscita letteralmente a trascinare uno alla volta gli occupanti giù dal tetto.
Tutti e sette i ragazzi sono stati rilasciati in seguito, dopo essere stati denunciati a piede libero per il reato di occupazione e danneggiamento. A cinque di loro è stato anche notificato un Foglio di Via dalla città di Saronno, della durata di 3 anni ognuno.

Il reato di occupazione consiste, ad avviso di Polizia e politicanti, nell'organizzare iniziative autogestite e a libera fruizione all'interno di spazi da anni (e chissà per quanti anni ancora dopo la “restituizione ai legittimi proprietari”) abbandonati, lasciati a marcire dai palazzinari di turno, e svenduti dall'amministrazione pubblica.
Il reato di danneggiamento consiste invece nel pulire, sistemare, mettere in sicurezza, rendere agibile e fruibile uno stabile vuoto e inutilizzabile, che, una volta avvenuto lo sgombero, verrà demolito (come avvenuto in via Bainsizza) murato (come per le case popolari del Matteotti) o reso in ogni maniera inagibile (ad esempio tramite la distruzione completa del tetto, come avvenuto in questo caso o in via Concordia).

Nei pochi giorni di occupazione siamo comunque riusciti a vivere momenti intensi di aggregazione e socialità. Centinaia di persone hanno attraversato uno spazio fino a quel momento vuoto, riempiendolo di vita, idee, progetti. Decine di ragazze e ragazzi si sono attivate in prima persona, lavorando e organizzandosi in maniera libera ed orizzontale, per riuscire a costruire uno spazio dove poter creare e condividere momenti di vita realmente alternativi rispetto a quelli a cui ci ha abituati una società basata sul profitto, sullo sfruttamento e sulla convenienza.

E' come sempre ovvio che non sarà l'ennesimo sgombero a fermare l'esperienza del TeLOS, da anni sviluppata e radicata nella nostra città. Troveremo nuovi spazi e nuovi luoghi dove costruire e sperimentare una alternativa radicale e inassorbibile.

FUORI DAL TeLOS SAREMO DAPPERTUTTO.


TeLOS

20 luglio 2015

TESTO INTEGRALE DEL DECRETO LEGGE ANTITERRORISMO 2015

da informa-azione.info
 
Segue il testo integrale del decreto legge antiterrorismo varato nel febbraio 2015 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.

Decreto Legge Antiterrorismo [5,7 Kb - .pdf]

BERGAMO: AZIONE SIMBOLICA - LA NECESSITA' NON VA IN VACANZA

 
 






 
riceviamo e diffondiamo: 
 
LA NECESSITA' NON VA IN VACANZA...ce lo ricordano tre clocardh stes* a 
terra a dormire, sabato 18 luglio all'ora in cui chi una casa e un 
piatto va a rifugiarsi nei bar per l'aperitivo.
Dormono, in tre punti nevralgici di Bergamo: la stazione, luogo da cui 
chi parte e chi arriva passa, la sede dell'ATB, dove chi non ha i soldi 
per pagare il biglietto deve andare a pagare le multe, all'ingresso di 
Via Venti, davanti al Comune e alla via delle vetrine.

Dormono, provocanti, come chi non ha casa e documenti.
SOLIDALI CON I/LE MIGRANTI
OCCUPIAMO TUTTO, SOPRATTUTTO IL LUSSO!
 
Occupazione e autogestione diffuse ovunque
 
i/le pirat* itineranti di Viale Venezia/ i/le pirat* in gondola

LUCIO DAI DOMICILIARI A S.VITTORE

da macerie

Dalla mattina del 16 luglio, Lucio è di nuovo in carcere. Accusato di essere uscito abusivamente, qualche giorno fa, sul pianerottolo di casa per chiacchierare con alcuni compagni, è stato indagato per evasione e gli è stata revocata la misura dei domiciliari concessagli dopo la fine del primo grado del processo che lo vede accusato di aver partecipato all’attacco al cantiere del maggio 2013. Per ora è a San Vittore, per cui chi vuole può scrivergli lì. Proprio questa mattina poi, si è tenuta a Roma l’udienza della Cassazione in merito alla aggravante di terrorismo per i tre, udienza richiesta questa volta dalla Procura di Torino. Non appena avremo notizie dell’esito ve ne daremo conto.

Lucio Alberti
Casa Circondariale San Vittore
P.za Filangeri 2
20123 Milano

Gio, 16/07/2015 – 23:

11 luglio 2015

BERGAMO: NONO APPARTAMENTO OCCUPATO - LA NECESSITA' NON VA IN VACANZA!

riceviamo e diffondiamo:

LA NECESSITA' NON VA IN VACANZA
Le necessità disumane degli interessi economici non vanno in vacanza (chi dorme al sole non piglia pesci): mentre c'è chi specula sulla devastazione ambientale a fini turistici (enormi complessi residenziali sulle spiagge, infrastrutture vuote per metà anno- hotel, discoteche, locali-, impianti sciistici- chi ama la montagna seriamente sa quanti ecomostri si stagliano sulla bellezza delle Orobie...), c'è chi rimane in città a scervellarsi su come spremere l'ultimo centesimo di ciò che rimane del defunto (nato aborto) stato sociale al fine di far cassa e arricchire i soliti noti alla faccia di chi, di quei pochi centesimi, ne ha veramente bisogno.
In questo periodo, infatti, Aler insieme al comune di Bergamo sta varando la lista degli appartamenti comunali da ristrutturare, per venderli agli inquilini che già ci abitano (sempre che siano 'buoni pagatori', cioè che siano in regola con i pagamenti degli affitti) oppure a terzi, in un imponente progetto di alienazione di quello che dovrebbe essere (per chi crede che uno stato possa essere di tutt*) il patrimonio pubblico.
A inizio anno, per chi non lo sapesse, il comune di Bergamo ha dato in gestione ad Aler le case comunali, cosicchè l'azienda lombarda si intasca la maggior parte degli affitti degli inquilini delle case. Il prezzo? Ristrutturare gli appartamenti che per anni il comune di Bergamo si è dimenticato di assegnare alle famiglie in lista per l'edilizia pubblica, avviando così un magna magna in cui Aler, oltre agli affitti, si intasca pure le spese della ristrutturazione. Chi vivrà vedrà, come si dice, se la gestione di questa opera pubblica sarà limpida e cristallina, se non ci saranno speculazioni e infiltrazioni malavitose di ogni genere. Una cosa è da dire, però, questa strategia di comunanza Aler-comune è essa stessa una speculazione, un enorme malaffare alle spalle di tutt* noi. 
Ma, mentre questi loschi individui, dicevamo, spendono così le ore di calura di questo torbido luglio,c'è chi la calura la sente eccome, e senza condizionatore. La necessità non va in vacanza. Mai. Il bisogno di una casa, di un tetto per sé e per i propri cari le ferie non le prende, sia che si trovi in un'officina dello sfruttamento, sia che si trovi in un call center, sia che abbia dimora sotto un ponte.
Soprattutto, ripetiamo, in queste ore di calura torbida.
Mentre c'è chi si gode il sole estivo riempiendosi di creme per evitare gli effetti devastanti del buco dell'ozono, spendendo i pochi guadagni in un'attimo di alienazione dall'alienante quotidianità del lavoro, c'è chi occupa le case sfitte e vuote. Quelle che non aspettano altro che arrivi qualcuno a riscattarle dal degrado di non avere degli/lle abitanti.
La necessità, quindi, non va in vacanza.
Occupazione/autogestione diffuse ovunque, nel tempo e nello spazio!

I pirati itineranti di viale Venezia (alias i Pirati in Gondola)

SOLIDARIETA' AL COMPAGNO DEPO


riceviamo e diffondiamo:
 
SOLIDARIETA’ AL COMPAGNO DEPO

Come ormai molti sanno, in Siria è in corso un conflitto aperto su larga scala che vede parecchie e differenti forze in campo. Così come in Iraq. Ciò che si sa meno invece è che all’interno di Siria e Iraq, ma anche Turchia e Iran, si estende una porzione di territorio, il Kurdistan, la cui esistenza viene rivendicata da anni da tutto il popolo curdo seppur con approcci differenti tra le sue varie “anime”. Nel 2011 in uno di questi stati, la Siria, si sviluppa un conflitto in funzione anti-Assad (governatore siriano al potere dal 2000), i gruppi ribelli che ne fanno parte vengono promossi ed aiutati, nella loro funzione, dai governi occidentali d’Europa e dagli Stati Uniti. I nostri media hanno sempre parlato di “primavera siriana” contro la tirannia.
Oggi tutti sappiamo che i gruppi che si imposero alla guida di tali rivolte altro non erano che gruppi appartenenti alla galassia dell’islamismo radicale siriano e di altri stati del medio oriente: tra questi l’IS (Stato Islamico). Inutile dire che il popolo curdo che vive nella regione del Kurdistan siriano si è trovato coinvolto in tale processo. Coerenti con la loro esperienza politica di lotta e di autodeterminazione (nei confronti degli stati occupanti), questa parte di popolo ha messo in campo la più efficace resistenza agli attacchi dell’ISIS, imponendosi, anche agli occhi del mondo occidentale, come baluardo della resistenza allo Stato Islamico e all’imperialismo in medio oriente.
È in questo contesto che si sviluppa la resistenza della città di Kobane (divenuta simbolo anche per il suo interesse strategico) e della regione del Rojava (cantoni di Czire, Kobane e Afrin) e la lotta delle fazioni curde che controllano quei territori, tra i quali YPG e YPJ.
È qui che si sviluppa la rete di solidarietà alla parte di popolo curdo impegnato nel fronteggiare l’avanzata dell’ISIS per poter difendere il proprio progetto di autodeterminazione. Solidarietà portata esclusivamente da persone, lavoratori e studenti, in tutti i modi a loro possibili spesso anche rischiando in prima persona. Questi provengono da vari stati del mondo e portano quotidianamente il loro sostegno a quella esperienza, sia con iniziative sul posto che nei propri stati d’appartenenza. Riteniamo importante il lavoro svolto da questi volontari internazionali. Anche perché quella parte del popolo curdo non viene sostenuta in altro modo, ma anzi viene osteggiata dai governi: è noto, ad esempio, come il governo Turco cerca in tutti i modi di impedire lo svilupparsi del progetto politico nel Rojava e della sua resistenza, e quindi il passaggio di chiunque voglia avvicinarsi a quell’area. Riteniamo importante e giusto che ci sia chi porta sostegno alla rivoluzione del Rojava ed alla sua lotta contro lo Stato Islamico.
Un’altra cosa ci preme sottolineare: ossia il carattere internazionalista di questo sostegno. Non ci sembra affatto strano che lavoratori e studenti che si impegnano quotidianamente nel territorio dove vivono, cerchino anche di portare un contributo alla lotta dei lavoratori e dei popoli oppressi di tutto il mondo.
D’altronde chi lotta per un miglioramento delle proprie condizioni di lavoro e di vita in generale, chi si impegna nelle lotte per il diritto alla casa, sul posto di lavoro e per un differente modello di gestione del territorio, non fa altro che tentare di portare avanti politiche dal basso che facciano gli interessi della classe lavoratrice. Non si può nascondere come sempre più spesso questi interessi non coincidano affatto con quelli invece delle classi dirigenti. I lavoratori sono sfruttati ed in lotta in tutto il mondo. La solidarietà tra i lavoratori di popoli diversi è normale e necessaria, com’è giusto e necessario che i lavoratori esprimano la propria solidarietà con tutti i popoli oppressi impegnati in una lotta per una giusta causa.
Vista quindi l’importanza della solidarietà internazionale, non possiamo che esprimere il massimo sostegno al nostro compagno Depo, partito come molti altri a dare sostegno alla popolazione del Rojava, che attualmente sappiamo essere ferito e in stato di fermo nella città di Erbil (capoluogo del Kurdistan iracheno) a seguito di vicende non ancora comprovate. Molte sono le informazioni non chiare al riguardo in quanto non si ha una comunicazione diretta con lui, pertanto altre informazioni spesso contraddittorie passate dai canali mediatici sono da ritenere non attendibili.
Chiediamo a gran voce la sua liberazione immediata e il suo rientro in Italia senza ulteriori conseguenze.

Collettivo Tana Libera Tutti (Treviglio, BG) 

NIKOS ROMANOS: RICHIESTA PER I PERMESSI EDUCATIVI NEGATA PER L'ENNESIMA VOLTA

 

Il 12 giugno 2015, compagn* solidal* con il prigioniero anarchico Nikos Romanos hanno riferito che la commissione carcerale di Koridallos – il procuratore Nikolaos Poimenidis, la direttrice della prigione Charalambia Koutsomichali, e l’assistente sociale Vassiliki Fragathoula – hanno respinto all’unanimità la richiesta del compagno di permessi educativi, e hanno invece proposto di “facilitare” esami di formazione a distanza all’interno della scuola della Seconda Opportunità nella prigione di Koridallos. La commissione carcerale ha dichiarato di aver basato la propria decisione sul fatto che il giudice di appello speciale Eftichis Nikopoulos ha recentemente respinto la possibilità di garantire a Romanos dei permessi educativi al di fuori della prigione

FONTE

RADIOCANE: IL NEMICO ALLE SPALLE - IL CANTO POPOLARE CONTRO LA GRANDE GUERRA VOL.III

riceviamo e diffondiamo:

Terzo episodio de Il nemico alle spalle, rubrica curata da radiocane e Lorenzo Valera sul canto popolare contro la Grande guerra.

Nel pieno dell’insensata carneficina, “fuoco e mitragliatrici, si sente il cannone che spara”. Il sangue s’impasta con la terra nelle trincee, sulle alture, sui monti. Toponomastica del massacro: Monte San Michele, Monte Cappuccio, Gorizia… “e il ritorno per molti non fu”.

Interpretazioni originali a cura di Lorenzo Valera e Livia Brambilla. Per info e contatti: blukington.alekos.net

I volumi già usciti sono  Tra il Masetti e il Luisin e Tocca partire.

Ascolta qui il terzo episodio:


http://www.radiocane.info/il-nemico-alle-spalle3/

RADIOCANE: UN SEGRETO CONDIVISO - SPECIALE MILANO 1° MAGGIO

Riceviamo e diffondiamo:

Milano, primo maggio 2015. Luogo, data e dintorni. Dell’evento e della sua  evidenza, del linguaggio e del tacere.
Un contributo audio il cui scopo sarà stato raggiunto se chi lo ascolterà, trovando in esso ciò che ha già in qualche modo pensato, perderà e ritroverà se stesso, ne sarà turbato e ne trarrà un qualche piacere.

ascolta:


http://www.radiocane.info/segreto-condiviso/


LETTERA APERTA DA VILLA ASSILLO OCCUPATA AL SINDACO ANDREATTA

riceviamo e diffondiamo: 

Lettera aperta al sindaco Andreatta

Gregio Signor Andreatta,
abbiamo letto la lettera che ha scritto al suo amico questore nella quale sollecita che le forze dell'ordine procedano al più presto allo sgombero di Villa Assillo.
"Gregio" è l'appellativo che le si addice. "Egregio", usuale formula di cortesia, indica letteralmente "chi è fuori dal gregge, chi si distingue per valore morale e sociale". Lei, ne converrà, è figura del gregge, ben pasciuto in quella mangiatoia che si chiama PD (cioè Potere e Denaro).
Benché Lei provenga dalle file democristiane e solo per convenienza politica sia approdato alla cosiddetta sinistra, non ignorerà che ciò che si chiama PD in un'epoca non lontana si chiamava PCI.
Ci fu un tempo in cui i militanti del PCI partecipavano all'occupazione di case e un tempo, ancora più remoto, in cui tutti i comunisti senza distinzione consideravano questori e poliziotti servi della borghesia, ciechi strumenti nelle mani degli sfruttatori nella secolare guerra contro gli sfruttati. Si chiamava lotta di classe, forse ne ha sentito parlare.
Che un gregio sindaco del PD abbia oggi, sulla Proprietà e sul ruolo della polizia, le stesse idee del più forcaiolo reazionario non ci stupisce. Allo stesso tempo, che Lei non sia accolto da sonore pernacchie ogni volta che si fa vedere in giro mostra quanta strada abbia fatto il conformismo e quante batoste abbia subìto il nostro campo: quello rivoluzionario. Ma non è certo un buon motivo per tacere.
Vorrebbe vederci sgomberati e magari arrestati, gregio Andreatta. D'altronde, il suo amico questore nelle ultime settimane si è già dato un bel daffare: cinque compagni indagati per "associazione sovversiva con finalità di terrorismo" con tanto di richiesta di prelievo del DNA; tre compagni con l'obbligo di firma in caserma proprio per l'occupazione di Villa Assillo; un compagno per cui è stata chiesta la sorveglianza speciale (la stessa misura di reclusione sociale che nel Ventennio si chiamava "ammonizione"). Senza contare le cariche in piazza S. Maria il giorno dello sgombero dell'Assillo.
Troppo poco, per Lei, democratico sindaco. Ci vorrebbe un bel gulag per occupanti e sovversivi; un gulag democratico, ça va sans dire.
Siccome non ci teniamo proprio a passare per fessi, Le facciamo notare che il "ripristino della legalità" da Lei chiesto a gran voce è nel Suo partito un concetto quanto meno aleatorio. Lo constatiamo, da nemici della Legge.
Di democratici sorpresi a rubare a man bassa, collusi con la mafia, portaborse di affaristi più o meno impresentabili ce n'è un buon numero. Expo, Mose, Tav... Le dicono qualcosa, gregio Sindaco? O vogliamo parlare delle acciaierie di Borgo, dei rifiuti tossici di Monte Zaccon, delle allegre nomine per il NOT e per Trento Rise? Non abbiamo notato la stessa Sua solerzia sulla faccenda dei vitalizi. Il problema grave a cui porre rimedio manu miltari è che degli spazi vuoti da anni siano restituti all'uso e all'autogestione. Meglio abbattarli e murarli, come Lei ha disposto per l'ex Asilo di via Mazoni.
Il partito che Lei rappresenta è a favore del TAV, ha chiesto e ottenuto l'intervento dell'esercito in Valsusa, vota e finanzia da anni guerre "umanitarie" che hanno fatto centinaia di migliaia di morti, ha costruito i lager per immigrati senza documenti e precarizzato ulteriormente la vita di milioni di lavoratori. Nel piccolo del Trentino, voleva l'inceneritore di Ischia Podetti e la base militare a Mattarello, ha devastato alcune valli con obbrobriosi impianti sciistici, riempito le città di telecamere, vietato di bere nei parchi. Ha fatto tagliare i punti nascita, schedato medici e infermieri, introdotto i ticket sulle impegnative mediche, pianificato la speculazione delle Albere, scelto la creativa "finanza di progetto" per la costruzione del Nuovo Ospedale di Trento (così gli impresari si arricchiranno ancora di più grazie alla manna dei fondi cosiddetti pubblici) e ora, con un voltafaccia da facce da culo, siete improvvisamente a favore della Pi.Ru.Bi. (D'altronde, cosa sono le promesse elettorali di fronte al rischio di perdere la concessione dell'A22?).
Ci sgombereranno, prima o poi, stia tranquillo. Sono i rischi di chi si batte per la libertà. Siete più forti, gregi uomini di potere. Avete televisioni e giornali, cooperative e polizia. E, soprattutto, avete ancora un grande alleato: la docilità della popolazione.
Vedremo come andrà a finire. Ma di una cosa siamo certi; e anche orgogliosi, ce lo lasci dire.
Che non finiremo mai come Lei, gregio Signor Andreatta.

Trento, sei giorni di luglio 2015

le e gli assillanti  


 

ED. ANARCHISMO - PUBBLICATO ARCHIVIO DIGITALE

da informa-azione.info 


E' stato creato un sito che raccoglie i testi pubblicati nelle collane Pensiero e azione, Opuscoli provvisori e Biblioteca di Anarchismo.

Ciascun testo può essere scaricato in formato HTML per la lettura a video, in PDF per la stampa, in EPUB (per dispositivi mobili, inclusi telefoni Android con installata l'applicazione Aldiko) e nei formati sorgente.

Sono inoltre presenti le funzioni di ricerca a tutto testo e l'impaginatore, con cui è possibile riformattare il testo scegliendo i caratteri, i margini, le dimensioni del foglio e il tipo di impaginazione. Il sito è aggiornato settimanalmente.

L'accesso ai testi è totalmente gratuito, ma dato che stampare libri comporta costi non indifferenti, le donazioni sono ben accette.

www.edizionianarchismo.net
archivio.edizionianarchismo.net

1 luglio 2015



CONDANNE IN APPELLO PER L'OPERAZIONE SHADOW

Perugia, 29 giugno: condanne in appello per l’Operazione Shadow

Sergio Maria Stefani condannato per attentato a 4 anni ,Alessandro Settepani ad un anno e mezzo  in relazione ad un tentato sabotaggio alla linea ferroviaria  Orte-Ancona nel marzo 2008.
In parziale riforma della sentenza di primo grado è stato riqualificato il reato di cui l’articolo 302 (istigazione alla commissione di delitti non colposi contro la personalità internazionale ed interna dello Stato)  in 414(istigazione a delinquere):condannati Stefano del Moro, Alfredo Cospito ed Anna Beniamino a 3 anni in merito alla pubblicazione del periodico anarchico rivoluzionario KNO3.
Nella sentenza di primo grado erano stati tutti assolti dall’accusa di associazione sovversiva con finalità di terrorismo(270 bis) e Sergio era stato condannato a 3 anni e 3 per mesi per furto d’auto.

da crocenera

TRIESTE: PRESENZA SOLIDALE AGLI ANARCHICI IMPRIGIONATI IN GRECIA



FONTE
 
Uno striscione e uno volantino distribuito questa mattina a Trieste in occasione di una presenza solidale agli anarchici greci imprigionati sotto il consolato ellenico:
PER CHI LOTTA LA DEMOCRAZIA SI SVELA DITTATURA
Tutti i giorni sentiamo al telegiornale parlare di crisi economica in Grecia, ma quasi mai della risposta determinata che si è opposta alle politiche di austerity e a tutti i vari governi, che hanno cercato con la loro “democrazia” di addolcire la pillola per mantenere la pace sociale, presentandosi, se serve, anche sotto forma di sinistra riformista come Syriza, che è infatti salita al potere.
C’è invece chi a questo teatro della politica non risponde con la logica del voto e del “meno peggio”, ma sceglie la Lotta, mettendosi in gioco e mettendo in gioco la propria libertà e la propria vita. Contro di loro e contro chi veramente va a minare il potere costituito, lo Stato rivela la propria natura dittatoriale, riproponendo metodi vendicativi e autoritaristi (per esempio “suicidando” durante il suo arresto, lo scorso 20 maggio, il compagno Spiros Dravilas: metodo Pedro a Trieste nel 1985).
Siamo qui oggi, davanti al consolato ellenico, proprio per denunciare il metodo repressivo e vendicativo…
…contro i parenti
che è andato a colpire oltre ai nostri compagni, addirittura i loro familiari, arrestando la madre di due anarchici prigionieri (Christos e Gerasimos Tsakalos) e la ragazza di quest’ultimo. A questa vendetta di stato, diversi anarchici incarcerati, tra cui i fratelli Tsakalos, hanno risposto con uno sciopero della fame (accompagnato fuori dalle galere da solidarietà con attacchi incendiari, occupazioni, sabotaggi, cortei, presìdi, scontri di piazza e interventi inaspettati), che è stato sospeso al 32° giorno, avendo ottenuto la liberazione dei familiari sequestrati.*

…contro la possibilità di studio in carcere
il prigioniero anarchico Nikos Romanos, a dicembre, ha affrontato 31 giorni di sciopero della fame, ottenendo i permessi di studio fuori dal carcere dalle autorità greche, che a pochi mesi di distanza si rimangiano la promessa, vietando nuovamente i permessi di studio.

…contro la salute e la dignità dei carcerati
con leggi dure, vecchie e nuove, che, ancora una volta, con uno sciopero della fame dal 2 marzo al 18 aprile la Rete dei Prigionieri in Lotta (Dak) è riuscita a contrastare, ottenendo la possibilità di uscire di galera per i prigionieri che hanno passato in carcere 10 anni e il cui grado di invalidità supera l’80%, il ritiro del quadro legislativo che stabilisce il funzionamento delle prigioni speciali (di tipo C), l’abolizione dell’aggravante di azione realizzata a viso coperto per manifestazioni, dimezzamento della stessa aggravante in caso di rapina, la presenza di un esperto indipendente fin dalla prima fase di raccolta del materiale genetico.

Esprimiamo tutta la nostra solidarietà e complicità con Nikos Romanos e tutti i prigionieri in lotta, perché la legalità non è sinonimo di giustizia, perché nelle carceri greche, come in quelle italiane e in tutte le altre, si tortura e si picchia, perché istituzioni come galere e tribunali sono solo strumenti a difesa del privilegio e del dominio!
Viva l’Anarchia!
Coordinamento contro il carcere e la repressione – Udine

*Nota di Contra Info: Evi Statiri è ancora in prigione. Leggere qui

FAMILIARI DEI MEMBRI DETENUT* DELLE CCF TENUTI IN OSTAGGIO


da Contra Info
 
Secondo gli ultimi aggiornamenti (Giugno 2015), a Evi Statiri – compagna del prigioniero anarchico Gerasimos Tsakalos – è stato negato già tre volte il rilascio  dal giudice d’appello speciale Eftichis Nikopoulos (lo stesso bastardo che ha ripetutamente respinto le richieste di permesso per motivi educativi del prigioniero anarchico Nikos Romanos).
Evi Statiri rimane in detenzione predibattimentale sulla base della sua relazione sentimentale col compagno Gerasimos Tsakalos, membro del gruppo anarchico di guerriglia urbana Cospirazione delle Cellule di Fuoco. Nei prossimi giorni un consiglio giudiziario esaminerà un’altra mozione di rilascio presentata da Evi Statiri.
Allo stesso tempo, un consiglio giudiziario presieduto da Isidora Poga ha respinto la richiesta di Athena Tsakalou, madre dei fratelli Tsakalos, per la revocazione delle misure restrittive che le vietano di lasciare Salamina (Isola di Salamina). Quindi non solo Athena Tsakalou al momento non ha la possibilità di rendere visita ai suoi due figli nella prigione di Koridallos, ma non ha nemmeno il permesso di sottoporsi ai necessari esami medici (è affetta da un grave problema di salute, e nelle vicinanze di Salamina non ci sono le strutture ospedaliere appropriate).

TORINO: CONTO CORRENTE PER GLI ARRESTI DEL 20 MAGGIO

da macerie

Più di un mese è ormai passato dal giorno degli arresti di Luigi, Paolo, Toshi ed Erika accusati di essersi opposti a una retata avvenuta a Torino nel febbraio scorso. Luigi e Erika sono attualmente agli arresti domiciliari come Marco, inizialmente sfuggito al mandato di cattura e arrestato dopo qualche settimana, e sono state imposte loro tutte le restrizioni per cui non possono vedere persone diverse dai loro conviventi. Paolo e Toshi sono invece ancora rinchiusi in carceri lontane da Torino. Nella stessa operazione sono stati allontanati dalla città, attraverso dei divieti di dimora, Beppe, Antonio, Mau e Herman.
Visto il protrarsi della detenzione dei compagni, per far fronte al loro mantenimento in carcere e alle spese legali relative al loro procedimento è stato aperto un conto corrente. Per chi volesse contribuire questi sono gli estremi:

IBAN: IT67TO316901600CC0011061808
BIC/SWIFT: CIPBITMMXXX.
Intestato a: Giulia Merlini
Per i versamenti dall’estero potrebbe essere necessario anche l’indirizzo della banca: Istituto Centrale Banche Popolari Italiane, c.so Europa 18 Milano -20122

Vi ricordiamo poi gli indirizzi per scrivere a Toshi e Paolo: 

Paolo Milan - c/o C.C. Via Sforzesca, 49 - 28100 Novara
Toshiyuki Hosokawa - c/o C.C. Viale dei Tigli, 14 - 13900 Biella

ANCORA 3 NOTIFICHE PER 270 BIS E 280 A TRENTO

Riceviamo e diffondiamo:

La Digos di Trento ha notificato ad altri tre compagni l'avviso di indagini per "associazione sovversiva con finalità di terrorismo" e "attentato con finalità di terrorismo" (270 bis e 280). Tutti e tre hanno rifiutato il prelievo del DNA, per cui partirà la procedura per il prelievo coatto.
Come descritto nel precedente comunicato, titolare dell'inchiesta è la Procura di Trieste, dal momento che due magistrati di sorveglianza di Trento risultarebbero "persone offese".

Intanto, nelle ultime due settimane, un gruppo di compagni ha "recapitato un messaggio" dei detenuti del carcere di Spini al tribunale di sorveglianza e davanti al Pronto Soccorso. Nel primo caso, blocco del traffico, interventi in solidarietà con i prigionieri e scritte sulle vetrate del tribunale (in particolare contro Rubichi). Nel secondo caso, volantinaggio e scritte sui pannelli pubblicitari contro Ramponi, direttore del Pronto Soccorso nonché responsabile sanitario del carcere di Spini, a cui si deve l'opera di copertura dei pestaggi operati dai GOM durante la protesta dei detenuti di inizi di giugno. 

RADIOCANE: CONTRO LE SERVITU' MILITARI

riceviamo e diffondiamo:
 
Dopo la manifestazione dell’11 giugno 2015 contro l’aeroporto militare di Decimomannu, abbiamo sentito alcuni compagni sardi per farci raccontare quella giornata e altre mobilitazioni contro le basi militari dell’ultimo periodo in Sardegna.

Per ulteriori informazioni: https://nobordersard.wordpress.com/

Ascolta il contributo:

http://www.radiocane.info/sardegna-contro-le-servitu-militari/