da informa-azione.info
Apprendiamo di questa operazione repressiva contro un compagno anarchico a causa di un contributo critico pubblicato su questo sito.
"Je suis Carlò!" diranno i difensori della libertà di espressione.
Contro ogni autorità, contro i frugatori di appartamenti col distintivo e i loro mandanti togati, contro i carcerieri dei corpi e delle menti, contro i distruttori del pianeta, contro un esistente di sfruttamento e predazione del vivente.
informa-azione
segue da RadioAzione
Questa mattina, alle ore 06:00 del 28 aprile, a Genova, i carabinieri del R.O.S. hanno effettuato una perquisizione a casa di un compagno anarchico genovese indagato per (come scritto da verbale) “pubblica istigazione a commettere atti di terrorismo nonché pubblica apologia di un delitto di terrorismo, segnatamente istigazione a compiere azioni dirette (ossia atti violenti con finalità di terrorismo) nonché apologia del delitto di lesioni aggravate dalla finalità di terrorismo consumato in danno di Roberto Adinolfi in data 7 maggio 2012, e rivendicata in data 11 maggio 2012 dal Nucleo Olga/FAI-FRI. In Genova il 15 maggio mediante redazione di un documento pubblicato sul sito web Informa-azione."
Lo scritto in questione era stato pubblicato sui siti e firmato dal compagno con il proprio nome dopo le dissociazioni che alcuni genovesi vollero prendere nei confronti di chi attaccò Adinolfi.
Nella perquisizione sono stati sequestrati al compagno 2 computer, 1 hard disk, 2 USB Stick e materiale cartaceo.
Non un passo indietro!
Solidarietà a Nicola e Alfredo!
Nota di RadioAzione: Lo scritto firmato dal compagno con il suo nome era una risposta a quello, purtroppo molto noto e schifoso, dal titolo “I puntini sulle i” redatto da un coglione (non genovese), e qualche sua pecorella, che hanno sentito l’esigenza di parlare a nome degli anarchici genovesi. Ora, quei quattro coglioni (chiamarli “dissociati” vorrebbe dire che almeno prima di una possibile dissociazione avevano un cervello), saranno ben lieti di sapere che c’è chi li difende dalla critica: La Procura di Genova.
Complimenti anarchici da quattro soldi!
Da oggi sapete che in caso di un’altra azione in cui metterete bocca con i vostri “puntini”, avete la responsabilità sugli atti giudiziari a carico dei compagni che vi risponderanno…
Il testo del compagno:
……..A chi non si dissocia…………
Leggendo quel tristissimo documento che è uscito fuori, ahime, proprio dalla città in cui vivo è opportuno fare qualche ulteriore precisazione, tanto per non finire , e parlo a titolo personale, nel pentolone dei dissociati genovesi.
Ciò che balza subito agli occhi e successivamente al cervellino è il motivo per cui dei pseudo-compagni abbiano l’esigenza di scrivere un documento che probabilmente neanche Don Gallo con tutta la comunità di San Benedetto sarebbe riuscito a partorire.
Un documento che prende in considerazione solo l’azione a quel pezzo di merda di Adinolfi, come se non si meritasse una pallottola in una gamba, e parla di qualche mortaretto spedito qua e la come il male assoluto.
Forse vi sentite toccati? La risposta è si, non penso che nessuno vi spii a parte i soliti diciamo, ma la paura di sentirsi giudicati è più forte di voi, forse siete voi i primi a pensare che non fate abbastanza, ma non lo volete ammettere, e per questo vi sentite chiamati in causa e con la coda in mezzo alle gambe cercate giustificazioni sul vostro essere anarchico.
Nostalgici!? Ma se oggi voi sputate bile verso chi compie un azione, condivisibile o meno, cosa avreste detto nel 1900 quando un certo Gaetano Bresci ammazzava il vostro tiranno: pistolero incallito? E cioè avreste preso la posizione di tanti “anarchici cooperativisti” che condannarono il gesto. Per non parlare di quel compagno che sparò a Errico Malatesta a un convegno negli Stati Uniti: subito alla forca, immagino.
Per voi le armi sono un tabù, ma come pensate di poter reagire a tutti i soprusi che quotidianamente vengono perpetrati da chi le armi le usa veramente e continuatamente?
Conoscendo alcuni di voi che hanno formulato quello schifo di documento, so che siete (almeno alcuni di voi) dei non giovani per non dire vecchi più o meno quanto me, ma la differenza tra me e voi, è che io penso in un futuro dove ste seghe mediatiche i compagni a venire non se le faranno più, perchè avranno da uscire realmente per strada, non come noi che aspettiamo la chiamata alla mobilitazione generale.
E poi……..ma perchè non mettere i nomi dei firmatari e non alcuni, forse, anarchici o forse libertari o forse individualità genovesi ?
Abbiate il coraggio delle vostre azioni perchè i compagnie le compagne genovesi non devono, ogni volta che escono da sta città del cazzo, dare spiegazioni su chi ha scritto quel documento o meno.
Penso che comunque il vostro obiettivo l’avete ottenuto, ed era quello di innescare un dibattito, ma secondo me, prima ancora di far partire una discussione di questo tipo, voi avete pensato a dissociarvi per pararvi il culo. In giornate come queste a Genova dove si vedono tipi loschi a ogni angolo di strada, dove i giornali pubblicano veline della questura, minacciano perquisizioni ovunque in città, uscire fuori con un documento di quel tipo vuol dire io non c’entro. Mi ricorda il gioco del buono e del cattivo……..da che parte della barricata state ? Forse come dite voi dall’altra !
Io non mi dissocio, avrei preferito dirglielo direttamente agli sbirri nel caso fossero venuti a casa per l’ennesima perquisizione, ma voi mi costringete a prendere una posizione ORA, per non essere confuso con gente che ha la coda di paglia e che magari parla di un occupazione come il massimo obiettivo da raggiungere.
Tanto e tanto altro bisognerebbe dire, ma penso sia chiara la mia posizione e quindi mi fermo qui.
INDIVIDUO
Carlo di Genova più o meno!
Apprendiamo di questa operazione repressiva contro un compagno anarchico a causa di un contributo critico pubblicato su questo sito.
"Je suis Carlò!" diranno i difensori della libertà di espressione.
Contro ogni autorità, contro i frugatori di appartamenti col distintivo e i loro mandanti togati, contro i carcerieri dei corpi e delle menti, contro i distruttori del pianeta, contro un esistente di sfruttamento e predazione del vivente.
informa-azione
segue da RadioAzione
Questa mattina, alle ore 06:00 del 28 aprile, a Genova, i carabinieri del R.O.S. hanno effettuato una perquisizione a casa di un compagno anarchico genovese indagato per (come scritto da verbale) “pubblica istigazione a commettere atti di terrorismo nonché pubblica apologia di un delitto di terrorismo, segnatamente istigazione a compiere azioni dirette (ossia atti violenti con finalità di terrorismo) nonché apologia del delitto di lesioni aggravate dalla finalità di terrorismo consumato in danno di Roberto Adinolfi in data 7 maggio 2012, e rivendicata in data 11 maggio 2012 dal Nucleo Olga/FAI-FRI. In Genova il 15 maggio mediante redazione di un documento pubblicato sul sito web Informa-azione."
Lo scritto in questione era stato pubblicato sui siti e firmato dal compagno con il proprio nome dopo le dissociazioni che alcuni genovesi vollero prendere nei confronti di chi attaccò Adinolfi.
Nella perquisizione sono stati sequestrati al compagno 2 computer, 1 hard disk, 2 USB Stick e materiale cartaceo.
Non un passo indietro!
Solidarietà a Nicola e Alfredo!
Nota di RadioAzione: Lo scritto firmato dal compagno con il suo nome era una risposta a quello, purtroppo molto noto e schifoso, dal titolo “I puntini sulle i” redatto da un coglione (non genovese), e qualche sua pecorella, che hanno sentito l’esigenza di parlare a nome degli anarchici genovesi. Ora, quei quattro coglioni (chiamarli “dissociati” vorrebbe dire che almeno prima di una possibile dissociazione avevano un cervello), saranno ben lieti di sapere che c’è chi li difende dalla critica: La Procura di Genova.
Complimenti anarchici da quattro soldi!
Da oggi sapete che in caso di un’altra azione in cui metterete bocca con i vostri “puntini”, avete la responsabilità sugli atti giudiziari a carico dei compagni che vi risponderanno…
Il testo del compagno:
……..A chi non si dissocia…………
Leggendo quel tristissimo documento che è uscito fuori, ahime, proprio dalla città in cui vivo è opportuno fare qualche ulteriore precisazione, tanto per non finire , e parlo a titolo personale, nel pentolone dei dissociati genovesi.
Ciò che balza subito agli occhi e successivamente al cervellino è il motivo per cui dei pseudo-compagni abbiano l’esigenza di scrivere un documento che probabilmente neanche Don Gallo con tutta la comunità di San Benedetto sarebbe riuscito a partorire.
Un documento che prende in considerazione solo l’azione a quel pezzo di merda di Adinolfi, come se non si meritasse una pallottola in una gamba, e parla di qualche mortaretto spedito qua e la come il male assoluto.
Forse vi sentite toccati? La risposta è si, non penso che nessuno vi spii a parte i soliti diciamo, ma la paura di sentirsi giudicati è più forte di voi, forse siete voi i primi a pensare che non fate abbastanza, ma non lo volete ammettere, e per questo vi sentite chiamati in causa e con la coda in mezzo alle gambe cercate giustificazioni sul vostro essere anarchico.
Nostalgici!? Ma se oggi voi sputate bile verso chi compie un azione, condivisibile o meno, cosa avreste detto nel 1900 quando un certo Gaetano Bresci ammazzava il vostro tiranno: pistolero incallito? E cioè avreste preso la posizione di tanti “anarchici cooperativisti” che condannarono il gesto. Per non parlare di quel compagno che sparò a Errico Malatesta a un convegno negli Stati Uniti: subito alla forca, immagino.
Per voi le armi sono un tabù, ma come pensate di poter reagire a tutti i soprusi che quotidianamente vengono perpetrati da chi le armi le usa veramente e continuatamente?
Conoscendo alcuni di voi che hanno formulato quello schifo di documento, so che siete (almeno alcuni di voi) dei non giovani per non dire vecchi più o meno quanto me, ma la differenza tra me e voi, è che io penso in un futuro dove ste seghe mediatiche i compagni a venire non se le faranno più, perchè avranno da uscire realmente per strada, non come noi che aspettiamo la chiamata alla mobilitazione generale.
E poi……..ma perchè non mettere i nomi dei firmatari e non alcuni, forse, anarchici o forse libertari o forse individualità genovesi ?
Abbiate il coraggio delle vostre azioni perchè i compagnie le compagne genovesi non devono, ogni volta che escono da sta città del cazzo, dare spiegazioni su chi ha scritto quel documento o meno.
Penso che comunque il vostro obiettivo l’avete ottenuto, ed era quello di innescare un dibattito, ma secondo me, prima ancora di far partire una discussione di questo tipo, voi avete pensato a dissociarvi per pararvi il culo. In giornate come queste a Genova dove si vedono tipi loschi a ogni angolo di strada, dove i giornali pubblicano veline della questura, minacciano perquisizioni ovunque in città, uscire fuori con un documento di quel tipo vuol dire io non c’entro. Mi ricorda il gioco del buono e del cattivo……..da che parte della barricata state ? Forse come dite voi dall’altra !
Io non mi dissocio, avrei preferito dirglielo direttamente agli sbirri nel caso fossero venuti a casa per l’ennesima perquisizione, ma voi mi costringete a prendere una posizione ORA, per non essere confuso con gente che ha la coda di paglia e che magari parla di un occupazione come il massimo obiettivo da raggiungere.
Tanto e tanto altro bisognerebbe dire, ma penso sia chiara la mia posizione e quindi mi fermo qui.
INDIVIDUO
Carlo di Genova più o meno!
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