Decine di agenti in borghese che pattugliano l’area attorno alle Vallette e le principali vie di accesso al carcere, fermando e perquisendo macchine su macchine, trecento celerini (25 sono infatti i blindati che qualche manifestante ha contato) schierati nei tre punti dove solitamente si svolgono i presidi anticarcerari per impedire ai solidali di avvicinarsi troppo alle inferriate. E dietro le inferriate un bell’idrante, che non si sa mai. Questo lo schieramento predisposto dalla Questura di Torino in occasione del presidio in solidarietà con Claudio, Chiara, Mattia e Nicco. Dopo aver creato i mostri da sbattere su tutte le prime pagine, un tale spiegamento di forze doveva servire a proseguire con altri mezzi il lavoro degli scribacchini locali e nazionali: intimorire, dividere il movimento e mettere in un angolo gli arrestati.
Si può tranquillamente dire che anche questa volta l’intento è fallito. Più di trecento i solidali venuti da diverse città italiane e dalla Valsusa per far sentire a Chiara, Claudio, Mattia e Nicco la propria vicinanza. Slogan e petardoni si sono succeduti senza sosta per un’ora davanti al blocco D dove sono chiusi i compagni, poi il presidio si è trasformato in un breve corteo dirigendosi verso la sezione femminile posta dietro l’ingresso principale delle Vallette dove due file di celerini hanno impedito ai solidali di avvicinarsi troppo ai cancelli. I manifestanti dopo una mezz’oretta di slogan si sono spostati nuovamente, dirigendosi verso il pratone che dà sui blocchi B e C, per salutare anche gli altri detenuti. Anche in questo caso però nulla da fare, una folta schiera di celerini blocava infatti anche l’accesso al prato. Il corteo è allora continuato addentrandosi tra le vie del quartiere e spiegando ai tanti affaciati alle finestre il perché di questa manifezione cirondata da caschi blu. Tornati infine al luogo del concentramento il presidio si è sciolto, dandosi appuntamento per domani alle 17 e 30 a Bussoleno per un’altra iniziativa di solidarietà.
Come già accaduto mercoledì scorso, ci saranno nei prossimi giorni altre occasioni, meno annunciate, per salutare più da vicino i compagni arrestati.
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