7 agosto 2013

MARCO CAMENISCH E LA NON-LIBERAZIONE


5° Update non- liberazione
7 Maggio 2013: ricevo ordinanza 30 aprile 2013 della direzione di giustizia ed interiore ZH con il previsto rigetto del ricorso contro la 2. non-liberazione da parte del DAP di detta direzione.
28 Maggio 2013: inoltrato apello al TAR ZH contro detta ordinanza. Ovviamente chiedendo il gratuito patrocinio e processo, finora sempre “concesso”.
29 Maggio 2013: arriva l’atteso rigetto DAP dell’istanza per il traferimento in “regime aperto” .
Come già esposto nei miei precedenti Update, i contenuti di queste ordinanze e di quest’appello sono in pratica le fotocopie delle precedenti tarantelle giuridiche ed anche questi atti li ho diffusi (in tedesco, in copia) a pubblica disposizione. Lo stesso con ordinanza TAR riguardante l’appello 28 maggio 2013, dove il TAR ha ordito la seguente infamia.
6 Giugno 2013, infamia ordita dal TAR
Cito dall’ordinanza firmata dal presidente 3. sezione TAR, Rudolf Bodmer…Nell’appello il ricorrente chiede tra l’altro la concessione del gratuito patrocinio e preocesso. per la mancanza di mezzi adduce che questa sarebbe nota al tribunale. e non la prova. Solo dal fatto che il ricorrente è da molto tempo in esecuzione penale non risulta per forza che è sprovvisto di mezzi. Perciò gli è da fissare un termine (30 giorni) per provare la sua mancanza di mezzi….In caso contrario si supporrebbe rinuncia al trattamento dell’appello…(sic!!!).
Si tratta anzitutto del meschino tentativo di sbarazzarsi del trattamento di un appello politicamente e giuridicamente scottante. E d’ulteriore “spese”. Che sono sempre più massicce grazie a questo tipo di malefatte sempre più costose e frequenti della giustizia di classe.
“Stato di diritto” docet…! Con un altro capitolo esemplare “di lezione civica” dello stato che alla faccia della sua facciata “liberaldemocrata occidentale” si mostra sempre più apertamente fascista e totalitario.
Chi ora con roboante certezza reazionaria, opportunista, contro ogni evidenzia, o per vile ipocrisia vorrebbe liquidare la defenizione fascista e totalitario come voce ” estremista e violenta” aberrante, o peccando d’ingenuità anche solo come esagerazione, rimando (p. es. !!!) all’articolo della NZZ del 17.06.2013 (Mentalità da polizza casco nel diritto penale / Professori, avvocati e psichiatri dell’area linguistica tedesca a Zurigo mettono in guardia da un’isteria sicuritaria) sul congresso d’esperti in diritto penale di tre paesi (CH, Austria, Germania) tenutosi il 14.06.2013. Che termina (sottolineature mie):
….Sicurezza e non libertà sarebbe oggi il primo obiettivo, e nel contempo sarebbe diminuita la tolleranza nei confronti di deviazioni e trasgressioni della norma. (Un perito forense) rimanda come ammonimento ed esortazioni all’esperienza nel Terzo Reich: allora sarebbe stato in primo piano non il diritto penale secondo reato ma il diritto penale preventivo ed i potenti ne avrebbero fatto un massiccio abuso.
Mentre, nell’attuale precipitazione della crisi globale del capitalismo imperialista tecnoscientifico, è abusato, ampliato ed accelerato a livello mondiale dai potenti attuali in modo ancora più massiccio e senza precedenti: per la controinsurrezione e controrivoluzione preventiva e contro ogni dissenso e resistenza!.
Con il marchio antiterrorismo. In realtà autentico diritto penale contro il nemico – Feindstrafrecht
Marco Camenisch, lager Lenzburg, Svizzera, Giugno 2013

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