2 agosto 2013

TRIVELLE E RECINZIONI NON NE VOGLIAMO PIU'... COLPO SU COLPO LE TIREREMO GIU'



riceviamo e diffondiamo:

TRIVELLE E RECINZIONI NON NE VOGLIAMO PIÙ...

Il 29 luglio, le case di 11 attivisti no tav di Torino e della Valle, assieme all’osteria la Credenza di Bussoleno, sono state perquisite dalla Digos su mandato dei PM Rinaudo e Padalino, gli stessi magistrati che hanno autorizzato in diretta le violenze delle forze dell’ordine contro i no tav durante la passeggiata notturna del 19 luglio in Valsusa.
Durante le perquisizioni sono stati consegnati degli avvisi di garanzia con l’accusa di “attentato con finalità di terrorismo”. L’accusa si riferisce alla passeggiata notturna del 10 luglio contro il cantiere-fortino del TAV in Val Clarea, nel corso della quale decine di no tav avevano danneggiato le recinzioni.
Il Partito Unico della Polizia che è al governo ha fatto un altro passo nella repressione del movimento no tav. Dopo i gas lacrimogeni, le manganellate, la distruzione dei presìdi no tav, i fogli di via, i divieti di dimora e gli arresti, ora arriva l’accusa di “terrorismo”. 
Così come le forme e gli strumenti della guerra – filo spinato, soldati, Lince – hanno da tempo abolito ogni separazione fra “civile” e “militare”, fra “esterno” e “interno”, portando nei nostri territori ciò che pensavamo lontano, allo stesso modo accuse mosse per anni alle minoranze rivoluzionarie vengono oggi usate per impaurire e fermare un movimento di lotta sociale. Quando sono in gioco i suoi interessi, l’intera classe dominante si compatta. La campagna mediatica vòlta a presentare i no tav come “terroristi” ha preparato il terreno per le manganellate del 19 luglio e per queste perquisizioni. Da un certo punto di vista, i termini del conflitto diventano sempre più chiari.
Ci troviamo ora a dire, rispetto alla lotta in Valle, ciò che abbiamo detto fin troppo spesso rispetto ad operazioni repressive contro compagne e compagni. Se il terrorismo, come fino a non molto tempo fa riportavano persino i dizionari, è “l’uso indiscriminato della violenza al fine di conquistare, consolidare e difendere il potere politico”, gli unici terroristi sono lo Stato, i padroni e i loro servitori. Mai chi si batte per la liberazione degli esseri viventi e della terra. 
Non ci interessa sapere se i no tav perquisiti abbiano o meno partecipato ai danneggiamenti del cantiere della Clarea. Ciò che sappiamo è che le azioni dirette e i sabotaggi contro la macchina del TAV continuano, e che nessuna repressione potrà fermarli. Ciò che sappiamo è che quei danneggiamenti erano giusti. 
Se i perquisiti sono "innocenti", hanno tutta la nostra solidarietà. Se sono "colpevoli", ce l'hanno ancora di più.
Ciò che lorsignori non possono proprio tollerare è che il movimento no tav – che continua a resistere dopo più di vent’anni di lotta – abbia negli ultimi mesi assunto in modo chiaro la pratica del sabotaggio, distinguendo nettamente il piano dell'etica da quello della legge. 
Per questo strillano al "terrorismo". In questo mondo alla rovescia, fracassare le teste dei manifestanti è perfettamente legittimo (come ha ribadito senza fronzoli il democratico Esposito...), mentre attaccare ciò che devasta i boschi e la vita di chi li abita sarebbe "terrorismo".     
Chi perpetra quotidianamente la violenza indiscriminata – con la guerra, con lo sfruttamento, con l'inquinamento dell'aria e della terra, con la manipolazione delle più piccole particelle della vita – definisce "attentato con finalità di terrorismo" la resistenza e l'azione dei no tav. La violenza che il potere esercita sul linguaggio riflette e protegge la violenza che esso esercita sugli esseri viventi.
Lo Stato può militarizzare una valle intera e mistificare il senso delle parole. Ma non può fermare un movimento capace di intrecciare con determinazione e fantasia le diverse forme di lotta, dal presidio al blocco al sabotaggio, dal campeggio alla camminata all'azione decentrata e imprevedibile.
Ogni pianificazione repressiva ha i suoi imprevisti. L'imprevisto siamo noi. Perché possiamo essere dappertutto. Perché i nostri cuori non si possono perquisire. 

Solidarietà a tutte e a tutti i no tav colpiti dalla repressione.

anarchiche e anarchici di Rovereto e di Trento

...COLPO SU COLPO, LE TIREREMO GIÙ

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