riceviamo e diffondiamo:
Comunicato di solidarietà dalla lotta contro l'aereoporto di Notre Dames des Landes al movimento No Tav
Nella notte tra il 13 e il 14 maggio 2013, una trentina di anonimi No Tav ha attaccato il cantiere della linea ad alta velocità Lione-Torino in Valsusa, entrando all'interno e incendiando del materiale e delle attrezzature.
Un'azione di sabotaggio inserita all'interno della lotta di cui è stata rivendicata pubblicamente l'importanza dal movimento No Tav.
Il 9 dicembre 2013, la polizia politica, su ordine delle procure di Torino e Milano, ha incarcerato quattro compagni/e, Chiara, Mattia, Niccolò e Claudio sospettati di aver preso parte all'azione di maggio.
I capi d'imputazione sono “attentato con finalità di terrorismo”, e di aver avuto come obiettivo di “costringere i poteri pubblici o un'organizzazione internazionale a compiere o astenersi dal compiere un determinato atto” (in questo caso il finanziamento e la realizzazione della linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione), “causando così un grave danno al'Italia e all'Unione Europea” (articolo 270 sexies del codice penale italiano che ricalca una definizione elaborata a livello europeo).
L'8 gennaio 2014, il coordinamento dei comitati No Tav ha espresso la sua solidarietà ai compagni arrestati e ha dichiarato che “questo attacco repressivo non è diretto tanto contro un'azione specifica, ma contro tutto il movimento e contro tutte le esperienze, i saperi, i confronti e le azioni maturati negli anni”. In più il coordinamento dei comitati denuncia “come tutto ciò che mette in discussione un progetto statale è passibile di terrorismo. Resta solamente il dissenso platonico e il limitarsi ad essere un movimento d'opinione. La democrazia parla oggi un linguaggio chiaro: le nostre decisioni non ti piacciono? Sei un terrorista”.
Da Notre Dame des Landes e dalla lotta che noi portiamo avanti contro l'aereoporto e il suo mondo noi sosteniamo che l'utilizzo della categoria di terrorismo contro il movimento No Tav è l'ap plicazione di un dispositivo che tenta di distruggere qualsiasi lotta che non si rassegna di fronte agli espropri, alle espulsioni, alle manganellate, ai gas lacrimogeni, agli arresti, alle carcerazioni. Le nostre lotte contro il saccheggio del territorio orchestrato dai governi e dai loro alleati “del cemento” si sostengono reciprocamente.
Qui come in Valsusa, il nostro NO non è negoziabile.
Le nostre vite e i nostri spazi di vita non sono contrattabili.
In Valsusa, la resistenza al progetto continua nonostante l'inizio del cantiere.
A Notre Dame des Landes, noi cotinuiamo ad opporci a tutti i lavori del'aereoporto.
Non dimentichiamo che la repressione che colpisce qualcuno è stata, è e sarà utilizzata per indebolire i movimenti di lotta: questa è una vecchia tecnica per dividere e terrorizzare.
Vogliamo anche mandare un messaggio di solidarietà a Chiara, Niccolo, Claudio e Mattia, ai quasi 400 NoTav indagati e alla resistenza No Tav.
Terroristi sono coloro che saccheggiano e distruggono le nostre vite e i luoghi dove abitiamo.
In Val Susa come a Notre Dame des Landes, non ci lasceremo intimidire da queste manovre repressive. Al contrario, questo rinforzerà la nostra solidarietà e la nostra determinazione.
La lotta non si arresta.
L'assemblea del movimento contro l'aereoporto riunitasi a Notre Dame des Landes il 21 gennaio 2014
Comunicato di solidarietà dalla lotta contro l'aereoporto di Notre Dames des Landes al movimento No Tav
Nella notte tra il 13 e il 14 maggio 2013, una trentina di anonimi No Tav ha attaccato il cantiere della linea ad alta velocità Lione-Torino in Valsusa, entrando all'interno e incendiando del materiale e delle attrezzature.
Un'azione di sabotaggio inserita all'interno della lotta di cui è stata rivendicata pubblicamente l'importanza dal movimento No Tav.
Il 9 dicembre 2013, la polizia politica, su ordine delle procure di Torino e Milano, ha incarcerato quattro compagni/e, Chiara, Mattia, Niccolò e Claudio sospettati di aver preso parte all'azione di maggio.
I capi d'imputazione sono “attentato con finalità di terrorismo”, e di aver avuto come obiettivo di “costringere i poteri pubblici o un'organizzazione internazionale a compiere o astenersi dal compiere un determinato atto” (in questo caso il finanziamento e la realizzazione della linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione), “causando così un grave danno al'Italia e all'Unione Europea” (articolo 270 sexies del codice penale italiano che ricalca una definizione elaborata a livello europeo).
L'8 gennaio 2014, il coordinamento dei comitati No Tav ha espresso la sua solidarietà ai compagni arrestati e ha dichiarato che “questo attacco repressivo non è diretto tanto contro un'azione specifica, ma contro tutto il movimento e contro tutte le esperienze, i saperi, i confronti e le azioni maturati negli anni”. In più il coordinamento dei comitati denuncia “come tutto ciò che mette in discussione un progetto statale è passibile di terrorismo. Resta solamente il dissenso platonico e il limitarsi ad essere un movimento d'opinione. La democrazia parla oggi un linguaggio chiaro: le nostre decisioni non ti piacciono? Sei un terrorista”.
Da Notre Dame des Landes e dalla lotta che noi portiamo avanti contro l'aereoporto e il suo mondo noi sosteniamo che l'utilizzo della categoria di terrorismo contro il movimento No Tav è l'ap plicazione di un dispositivo che tenta di distruggere qualsiasi lotta che non si rassegna di fronte agli espropri, alle espulsioni, alle manganellate, ai gas lacrimogeni, agli arresti, alle carcerazioni. Le nostre lotte contro il saccheggio del territorio orchestrato dai governi e dai loro alleati “del cemento” si sostengono reciprocamente.
Qui come in Valsusa, il nostro NO non è negoziabile.
Le nostre vite e i nostri spazi di vita non sono contrattabili.
In Valsusa, la resistenza al progetto continua nonostante l'inizio del cantiere.
A Notre Dame des Landes, noi cotinuiamo ad opporci a tutti i lavori del'aereoporto.
Non dimentichiamo che la repressione che colpisce qualcuno è stata, è e sarà utilizzata per indebolire i movimenti di lotta: questa è una vecchia tecnica per dividere e terrorizzare.
Vogliamo anche mandare un messaggio di solidarietà a Chiara, Niccolo, Claudio e Mattia, ai quasi 400 NoTav indagati e alla resistenza No Tav.
Terroristi sono coloro che saccheggiano e distruggono le nostre vite e i luoghi dove abitiamo.
In Val Susa come a Notre Dame des Landes, non ci lasceremo intimidire da queste manovre repressive. Al contrario, questo rinforzerà la nostra solidarietà e la nostra determinazione.
La lotta non si arresta.
L'assemblea del movimento contro l'aereoporto riunitasi a Notre Dame des Landes il 21 gennaio 2014
Déclaration de solidarité de la lutte contre l’aéroport au mouvement NoTav
Dans la nuit du 13 au 14 mai 2013, une trentaine d’anonymes No Tav a attaqué le chantier de la ligne à Grande Vitesse Lyon- Turin en Val Susa, entrant à l’intérieur et incendiant du matériel et des équipements.
Un sabotage inscrit dans la lutte, qui avait été soutenu publiquement par le mouvement NoTav.
Le 9 décembre 2013, la police politique, sur ordre des parquets de Turin et Milan, a incarcéré quatre compagnon-nes, Chiara, Mattia, Niccolo et Claudio suspecté-es d’avoir pris part à l’action de Mai.
Les chefs d’accusation sont « attentat à finalité de terrorisme », et d’avoir eu pour objectif de « contraindre les pouvoirs publics ou une organisation internationale à accomplir ou à s’abstenir d’accomplir un acte quelconque » (dans ce cas le financement et la réalisation de la ligne ferroviaire à grande vitesse Turin-Lyon), « causant ainsi un grave préjudice à l’Italie et à l’Union Européenne » (article 270sexies du code pénal italien reprenant la définition européenne).
Le 8 janvier 2014, l’assemblée des comités NoTav a exprimé sa solidarité avec les inculpé-es et a déclaré que « cette attaque répressive ne vise pas tant une action spécifique, mais le mouvement dans son ensemble et toutes ces années d’expériences, de savoirs, de confrontations et d’actions ».
De plus, elle dénonce « que tout ce qui met en discussion un projet étatique est passible de terrorisme. Il reste seulement le désaccord platonique et être réduit à un mouvement d’opinion. La démocratie parle aujourd’hui un langage clair : Nos décisions ne te plaisent pas ? Tu es un terroriste ».
Depuis Notre Dame des Landes et la lutte que nous menons contre l’aéroport et son monde, nous partageons l’analyse que l’utilisation de la catégorie de terrorisme contre le mouvement NoTav est l’application d’un dispositif pouvant frapper n’importe quelle lutte qui ne se résigne pas face aux expropriations, aux expulsions, aux matraques, aux gaz, aux arrestations, aux incarcérations.
Nos luttes contre le saccage du territoire orchestré par les gouvernements et leurs alliés « bétonneurs » se font échos.
Ici et là-bas, notre NON n’est pas négociable.
Nos vies et nos espaces de vies ne sont pas aménageables.
En Val Susa, la résistance au projet continue malgré le début du chantier.
A Notre Dames des Landes, nous continuons à nous opposer à tous travaux de l’aéroport.
Nous n’oublions pas que la répression frappant quelques personnes a été, est et sera utilisée pour tenter d’affaiblir les mouvements de lutte : cette vieille technique pour diviser et terroriser.
Ainsi nous souhaitons envoyer un message de solidarité à Chiara, Niccolo, Claudio et Mattia, aux presque 400 NoTav poursuivis par la justice, et à la résistance No Tav.
Les terroristes sont ceux qui saccagent et détruisent nos vies et les lieux que nous habitons.
En Val Susa comme à Notre Dames des Landes, nous ne nous laisserons pas intimider par ces manœuvres répressives.
Au contraire, cela renforcera nos solidarités et notre détermination.
La lotta non si arresta.
La lutte ne s’arrête pas.
L’assemblée du mouvement contre l’aéroport réunie à Notre Dame des Landes, 21 Janvier 2014.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.