21 luglio 2013

RIVOLTA NEL CIE DI MODENA: 70 MILA EURO DI DANNI E 9 ARRESTI


Apprendiamo e pubblichiamo, a malavoglia, un articolo apparso sui media di stato modenesi riguardante la recente rivolta nel cie di modena:

“Ancora una volta la città senza Polizia a causa dell’ennesima rivolta al C.I.E conclusasi con circa 70 mila euro di danni e 9 arrestati”. A denunciare il nuovo inquietante episodio e a chiedere pubblicamente alle autorità locali e nazionali di intervenire per risolvere questo annosos problema sono gli uomini del sindacato di polizia Siulp. I fatti la scorsa notte. “Ancora una volta migliaia di soldi dei contribuenti gettati al vento. Con gli stessi soldi quanto carburante o auto si potevano comprare? – spiega il Siulp – Mentre tutti gli equipaggi delle forze di Polizia venivano impiegati al C.I.E. per sedare lasommossa, un violento furto da 40mila euro veniva perpetrato da persone incappucciate ed armate in città, senza che alcuno potesse intervenire per arrestare i delinquenti, con evidenti estremi segnali di pericolo per gli operatori (ricordiamo che erano attive solo 2 Volanti) presenti sul territorio”. E ancora il siulp rincara la dose :”Ancora una volta appartenenti alle forze dell’ordine sovraesposti al rischio e cittadini senza difesa da parte dello Stato, a causa di un Cie, mal gestito, peggio organizzato ed oramai fatiscente. Un ente gestore notoriamente inadeguato al compito continua imperturbabile nella conduzione della struttura nonostante le polemiche, le indagini, le contestazioni. Talmente tante che qualsiasi persona di onesta e di buon senso avrebbe già rinunciato, ammettendo il proprio fallimento, prima dell’inevitabile crollo finale e discredito pubblico. Per ogni carenza di gestione, pagano il pegno gli addetti alle forze di Polizia che devono personalmente esporsi in opera di supplenza rispetto alle inadempienze dell’ente. Persino nella distribuzione dei pasti e nella gestione delle criticità sociali e dei problemi di convivenza Pagano il pegno anche i trattenuti che, già privi della libertà e prossimi al rimpatrio, sopravvivono nell’edificio ai limiti della decenza e della dignità umana, sfogando la loro rabbia sulla struttura, sugli operatori di polizia ma anche sugli operatori sanitari e socio assistenziali ivi impiegati”.

Fonte

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.