da macerie
La scabbia, o almeno l'allarme scabbia, ha fatto nuovamente la sua comparsa alle Vallette e ancora una volta nel blocco C. Non sappiamo se la questione riguardi tutto il blocco o se sia invece confinata soltanto in alcune sezioni. L'unica informazione certa è che al momento Lucio, Francesco e Graziano si trovano in quarantena. Giovedì scorso il loro avvocato si è recato al carcere per incontrarli ed è stato rimandato indietro dagli agenti penitenziari: «I detenuti sono sottoposti a un totale isolamento dall'esterno perché potrebbero avere la scabbia», queste le scarne motivazioni fornite dagli agenti penitenziari senza precisare se ci fossero altri detenuti in quarantena né la durata dell'isolamento sanitario.
Nella giornata di ieri sono arrivate nuove informazioni dai responsabili sanitari del carcere che hanno precisato che i tre dovrebbero uscire dall'isolamento lunedì prossimo, giusto in tempo per presenziare all'udienza del 12 maggio, aggiungendo poi che la scabbia non sarebbe stata contratta alle Vallette ma i tre sarebbero arrivati già infetti dal carcere di Ferrara. Al "Lorusso e Cotugno" sostengono poi di esserne a conoscenza orami da diverse settimane: i primi ad accorgersene sarebbero stati i medici che hanno visitato i tre al loro ingresso nel carcere torinese.
Una ricostruzione dei fatti che da subito non convince molto — non si capisce infatti perché i tre non siano stati messi in quarantena sin da subito, ma abbiano potuto inizialmente svolgere regolarmente i colloqui e presenziare alla prima udienza — e che sembra soltanto un misero tentativo di creare qualche fastidio a Lucio, Francesco e Graziano scaricando la responsabilità di tutto sul carcere di Ferrara. A confermarcelo qualche ore fa, dopo che la notizia circola ormai da un paio di giorni un po' su tutti i quotidiani locali online, è proprio uno dei tre compagni che telefona a un familiare chiarendo come sono andati i fatti. Qualche giorno fa una piccola irritazione compare sulle braccia dei tre compagni, con ogni probabilità per le pessime condizioni in cui hanno trovato le celle al loro arrivo, il personale penitenziario decide che si tratta di scabbia, li mette in isolamento e, giovedì mattina, li informa che il loro avvocato, venuto a conoscenza della loro situazione, ha deciso di non incontrarli.
Si è trattato insomma di una piccola vendetta ordita dalle autorità penitenziarie nel tentativo, tra le altre cose, di mettere i tre compagni in cattiva luce presso gli altri detenuti e ostacolare la possibilità che siano trasferiti in una sezione comune.
Oltre a sottolineare che i tre non si sono affatto lasciati abbattere da quanto accaduto vi ricordiamo il loro indirizzo:
Lucio Alberti, Graziano Mazzarelli e Francesco Sala
C.C. "Lorusso e Cotugno" - via Maria Adelaide Aglietta, 35 - 10151 Torino
macerie @ Maggio 9, 2015
La scabbia, o almeno l'allarme scabbia, ha fatto nuovamente la sua comparsa alle Vallette e ancora una volta nel blocco C. Non sappiamo se la questione riguardi tutto il blocco o se sia invece confinata soltanto in alcune sezioni. L'unica informazione certa è che al momento Lucio, Francesco e Graziano si trovano in quarantena. Giovedì scorso il loro avvocato si è recato al carcere per incontrarli ed è stato rimandato indietro dagli agenti penitenziari: «I detenuti sono sottoposti a un totale isolamento dall'esterno perché potrebbero avere la scabbia», queste le scarne motivazioni fornite dagli agenti penitenziari senza precisare se ci fossero altri detenuti in quarantena né la durata dell'isolamento sanitario.
Nella giornata di ieri sono arrivate nuove informazioni dai responsabili sanitari del carcere che hanno precisato che i tre dovrebbero uscire dall'isolamento lunedì prossimo, giusto in tempo per presenziare all'udienza del 12 maggio, aggiungendo poi che la scabbia non sarebbe stata contratta alle Vallette ma i tre sarebbero arrivati già infetti dal carcere di Ferrara. Al "Lorusso e Cotugno" sostengono poi di esserne a conoscenza orami da diverse settimane: i primi ad accorgersene sarebbero stati i medici che hanno visitato i tre al loro ingresso nel carcere torinese.
Una ricostruzione dei fatti che da subito non convince molto — non si capisce infatti perché i tre non siano stati messi in quarantena sin da subito, ma abbiano potuto inizialmente svolgere regolarmente i colloqui e presenziare alla prima udienza — e che sembra soltanto un misero tentativo di creare qualche fastidio a Lucio, Francesco e Graziano scaricando la responsabilità di tutto sul carcere di Ferrara. A confermarcelo qualche ore fa, dopo che la notizia circola ormai da un paio di giorni un po' su tutti i quotidiani locali online, è proprio uno dei tre compagni che telefona a un familiare chiarendo come sono andati i fatti. Qualche giorno fa una piccola irritazione compare sulle braccia dei tre compagni, con ogni probabilità per le pessime condizioni in cui hanno trovato le celle al loro arrivo, il personale penitenziario decide che si tratta di scabbia, li mette in isolamento e, giovedì mattina, li informa che il loro avvocato, venuto a conoscenza della loro situazione, ha deciso di non incontrarli.
Si è trattato insomma di una piccola vendetta ordita dalle autorità penitenziarie nel tentativo, tra le altre cose, di mettere i tre compagni in cattiva luce presso gli altri detenuti e ostacolare la possibilità che siano trasferiti in una sezione comune.
Oltre a sottolineare che i tre non si sono affatto lasciati abbattere da quanto accaduto vi ricordiamo il loro indirizzo:
Lucio Alberti, Graziano Mazzarelli e Francesco Sala
C.C. "Lorusso e Cotugno" - via Maria Adelaide Aglietta, 35 - 10151 Torino
macerie @ Maggio 9, 2015
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