riceviamo e diffondiamo:
Venerdì 13 novembre diverse/i antifasciste/i e antirazziste/i sono scese/i in strada a Forlì per opporsi all'ennesimo gruppo fascista che si è costituito negli ultimi mesi. Il gruppo in questione si chiama "Forlì ai forlivesi". Un nome che non deve trarre in inganno: "Forlì ai forlivesi" solo nominalmente si richiama ad un comitato cittadino, aperto e apartitico, ma nella realtà è animato da esponenti che si ispirano al nazional-socialismo tedesco (seguono in calce le informazioni sul loro fondatore-portavoce). Nazisti, razzisti e xenofobi! Una sorta di coordinamento a livello territoriale tra Forza Nuova, Casa Pound e il Movimento Idea Sociale, ovvero le forze di destra radicale attive nel forlivese.
Una cinquantina di questi soggetti alle ore 20:00 di venerdì 13 si sono dati appuntamento, preannunciandolo sugli organi di informazione e sui social network, all'inizio di via Mazzini, vicino al centro storico, per cercare di raggiungere la piazza centrale ma la forte presenza degli antifascisti, tra cui anche immigrati, ha fatto sì che il corteo dei fasci subisse ritardi e deviazioni di percorso. In piazza i fasci non ci sono mai arrivati, limitandosi a percorrere vie secondarie, scortati passo a passo da un dispiegameno enorme di forze dell'ordine - circa 300 agenti in antisommossa e ben 9 blindati - intonando grugniti contro gli immigrati e in difesa dell'italianità...poi tutti a casa, nuovamente scortati fino al parcheggio anch'esso blindato.
Le forze dell'ordine, apparse molto agitate, in un primo tempo hanno cercato di chiudere un gruppo di antifascisti in via Mazzini, bloccandoli da due lati poi, facendoli passare spingendoli fino in piazza. Hanno pensato bene di fermare alcuni di loro, identificandoli e facendo la voce grossa. A tre ragazze un fomentato carabiniere in antisommossa ha fatto sapere che "sarebbe bello se ci fosse ancora uno come il Duce, così a voi vi sparerebbe in testa!". Tutto ciò per permettere a 45 nazisti di vomitare per due ore il loro odio nei confronti dei migranti!
Da un po' di tempo a Forlì queste provocazioni sono palesemente appoggiate dalla questura, che oltre a garantire agibilità pubblica a queste merdacce, quest'estate ha emesso nuovamente alcuni fogli di via per 4 antifasciste/i che si erano opposte/i nell'inverno scorso a due manifestazioni di Forza Nuova e Casa Pound. I fascisti possono aprofittare anche dell'appoggio di banche (l'ultima uscita di Casa Pound era stata la presentazione di Sovranità proprio nella saletta della Banca di Forlì di via Bruni 2 e lo stesso portavoce di "Forlì ai forlivesi" ha a che fare coi banchieri) e partiti istituzionali come i razzisti della Lega Nord, sdoganatori ufficiali degli squadristi del terzo millennio, che a Forlì possono anche vantare la loro sede romagnola (il "Barbanera" di via Donizzetti, aperta da Casa Pound Forlì nel maggio 2014).
Questa convergenza di interessi tra neofascisti- partiti populisti della destra liberista-forze dell'ordine-potentati economici sta cercando di esprimersi attraverso una nuova campagna comune anti-immigrati, di cui la nascita di comitati come "Forlì ai folivesi". Risulta infatti che altri comitati come questo siano nati o stiano nascendo anche in altre città ("Bologna ai bolognesi"; "Verona ai veronesi", etc...). La stretegia peraltro sembra cercare di ripetere a livello nazionale l'esperienza di due anni fa del "coordinamento 9 dicembre" (ovvero il movimento dei cosiddetti "forconi") riunendo le forze di estrema destra e alcune categorie della classe media e del lavoro autonomo ma attorno a poche (ma chiare) parole d'ordine: no agli immigrati, prima gli italiani, rilancio dell'economia locale tartassata da tasse e competizione globale. Non stupirebbe se nei prossimi mesi si assistesse a manifestazioni sbandierate come "spontanee" ma invece pilotate ad arte da questi gruppi, nel cercare di creare un "caso" mediatico a livello nazionale come appunto accaduto per i "forconi" due anni fa o ancora per il movimento anti-immigrazione tedesco "Pegida". Tenendo pure in conto che il clima generale di caccia alle streghe contro gli immigrati, amplificato dai recenti fatti francesi, può essere un facile vettore di propagazione, come abbiamo potuto vedere lo scorso anno in occasione delle violente mobilitazioni dei fascisti a Roma, a Treviso e in altre città contro rifugiati e richiedenti asilo, che sono forse da considerare come una prova generale.
Monitorare le attività di questi gruppi e cercare di individuarne preventivamente le mosse può essere un utile passatempo. In ogni caso, combattere sempre i fascisti ovunque si trovino!
Qualche informazione su "Forlì ai forlivesi" e il suo fondatore
Da qualche mese è nato un nuovo comitato fascista a Forlì, si chiama "Forlì ai forlivesi" ed è animato da esponenti e simpatizzanti di Forza Nuova o fuoriusciti da questo stesso partito neofascista.
Si definiscono "apartitici" ma il loro programma parla chiaro: lotta all'immigrazione, rilancio e "riqualificazione" del centro storico ad uso e consumo dei bottegai (tra l'altro hanno elogiato la riqualificazione dei monumenti e dell'arghitettura del ventennio operata dalla giunta comunale di centro-sinistra), primato nazionale nell'erogazione dei servizi e del walfare (il vecchio "prima gli italiani!", insomma).
Il fondatore di questa accozzaglia di fasci si chiama Fabrizio Fiorini, 39 anni, pescarese di origine ma residente da qualche anno in città.
Fiorini è il direttore responsabile della rivista "L'Uomo Libero", che da più di trent'anni pubblica scritti razzisti, antisemiti e negatori della shoah e dei campi di sterminio nazisti. Il vecchio direttore era Piero Sella, noto negazionista e simpatizzante del terzo reich.
L'Uomo Libero possiede anche una omonima casa editrice, fondata nel 1979, che pubblica anch'essa libri sulla storia della RSI mussoliniana e negazionisti dello sterminio degli ebrei: gli stessi libri di Piero Sella e di Sergio Gozzoli, collaboratore storico della rivista, ex RSI e poi nel MSI, razzista e antisemita viscerale, in passato incriminato ed incarcerato per un assalto ad una sede milanese del Partito radicale (nel 1960) e per violazione della legge in materia di razzismo (nel 1996 nell'inchiesta contro "Azione Skinhead" di Milano) e indicato come l'ideologo di punta del movimento skinhead di destra, di "base autonoma" (gruppo disciolto per istigazione al razzismo) e di Forza Nuova.
Oltre a Fiorini, l'odierno direttore editoriale della rivista "L'Uomo Libero" è tal Mario Consoli, noto teorico negazionista, nonché avvocato difensore di molti revisionisti e negazionisti storici.
Fabrizio Fiorini, invece, oltre che responsabile del comitato forlivese e della rivista "L'Uomo Libero" è anche uno dei responsabili della Lega Nazionale, ovvero il tentativo e l'embrione di sviluppare la Lega Nord sull'intero territorio nazionale, sull'esempio del Front National francese della Le Pen.
Alla lega Nazionale aderiscono diverse riviste e siti d'area neofascista, quali "L'Uomo Libero", "Rinascita", "Italia Sociale" ed altre.
A tal proposito vi è stato un convegno, a Roma, il 21 aprile 2015, intitolato "Verso una Lega Nazionale", in cui oltre a Fiorini e allo stesso segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, partecipava il gota del neofascismo italiano: Mario Borghezio (Lega Nord, ex Ordine nuovo e Jeune Europe), Ugo Gaudenzi (direttore di Rinascita ed ex fondatore di Lotta di Popolo), Robero Jonghi Lavarini (Destra per milano, ex MSI ed ora Salviniano convinto), Aymeric Chauprade (europarlamentare del Front national), Lorenzo Fiato (portavoce di Generatione Identitaria, epigoni italiani di un'omonima compagine francese fascioleghista) e con l'adesione anche di Aleksandr Dughin, ideologo dell'eurasiatismo e consulente del presidente russo Putin.
Fiorini, collaboratore della rivista "Rinascita" di Gaudenzi, in passato ha collaborato con Forza Nuova: nel marzo 2012 a Bologna, alla sala dell'Angelo nel quartiere Santo Stefano, partecipò ad un convegno contro la cittadinanza ai figli degli immigrati residenti in Italia, assieme a Maurizio Rossi delle "Edizioni AR" (quelle che pubblicano gli scritti di Hitler, casa editoriale di proprietà di Franco Freda, il celebre neonazista riconosciuto colpevole della strage di Piazza Fontana ma non più processabile, nonché fondatore di quel Fronte Nazionale sciolto per istigazione al razzismo e ricostituzione del partito fascista) organizzato da Forza Nuova Bologna, evento che creò una mobilitazione delle forze antifasciste cittadine; nell'estate 2014 è intervenuto come relatore al raduno neofascista "ritorno al campo Hobbit" di Russi a Ravenna (in via Santa Rosa a Cortina, di Russi, su terreno e casolare privato), che riprendeva sin dal nome l'esempio dei campi Hobbit organizzati negli anni 70 dal Fronte della Gioventù del MSI. Al raduno, organizzato all'ex forzanovista Raffaello Mariani, si svolsero corsi di arti marziali e concerti di musica nazi-rock, con tanto di bandiere con la croce celtica in bella evidenza. Più recentemente ha partecipato come relatore ad un "campo comunitario" di Forza Nuova il 18/19 luglio a Lido di Dante-Ravenna (in via Candianazzo, su un'area messa a disposizione da un privato) che ha visto la partecipazione di neofascisti da varie parti d'Italia, banchetti di materiale fascista e concerti di gruppi nazi-rock come Legittima Offesa, Linea del Fronte e Hobbit.
La conferenza a cui partecipava Fiorini si intitolava "la dittatura dell'ideologia gender" e vedeva oltre a lui, il neofascista Adolfo Morganti (presidente dell'Ass. Identità Europea) e Desideria Raggi, responsabile di Forza Nuova Faenza e dell'Ass. Evita Peron.
Fiorini a Forlì il 16 maggio 2014 è intervenuto ad un dibattito pubblico sulla sovranità monetaria organizzato dalla lovale sezione del movimento "Idea Sociale" fondato dal defunto Pino rauti, ex RSI, fondatore di Ordine Nuovo e neonazista convinto.
In rete circolano numerosi scritti di Fiorini, in prevalenza contro l'immigrazione, negazionisti della shoah e simpatizzanti con lo stato creato dai nazionalsocialisti tedeschi e antiamericani.
Venerdì 13 novembre diverse/i antifasciste/i e antirazziste/i sono scese/i in strada a Forlì per opporsi all'ennesimo gruppo fascista che si è costituito negli ultimi mesi. Il gruppo in questione si chiama "Forlì ai forlivesi". Un nome che non deve trarre in inganno: "Forlì ai forlivesi" solo nominalmente si richiama ad un comitato cittadino, aperto e apartitico, ma nella realtà è animato da esponenti che si ispirano al nazional-socialismo tedesco (seguono in calce le informazioni sul loro fondatore-portavoce). Nazisti, razzisti e xenofobi! Una sorta di coordinamento a livello territoriale tra Forza Nuova, Casa Pound e il Movimento Idea Sociale, ovvero le forze di destra radicale attive nel forlivese.
Una cinquantina di questi soggetti alle ore 20:00 di venerdì 13 si sono dati appuntamento, preannunciandolo sugli organi di informazione e sui social network, all'inizio di via Mazzini, vicino al centro storico, per cercare di raggiungere la piazza centrale ma la forte presenza degli antifascisti, tra cui anche immigrati, ha fatto sì che il corteo dei fasci subisse ritardi e deviazioni di percorso. In piazza i fasci non ci sono mai arrivati, limitandosi a percorrere vie secondarie, scortati passo a passo da un dispiegameno enorme di forze dell'ordine - circa 300 agenti in antisommossa e ben 9 blindati - intonando grugniti contro gli immigrati e in difesa dell'italianità...poi tutti a casa, nuovamente scortati fino al parcheggio anch'esso blindato.
Le forze dell'ordine, apparse molto agitate, in un primo tempo hanno cercato di chiudere un gruppo di antifascisti in via Mazzini, bloccandoli da due lati poi, facendoli passare spingendoli fino in piazza. Hanno pensato bene di fermare alcuni di loro, identificandoli e facendo la voce grossa. A tre ragazze un fomentato carabiniere in antisommossa ha fatto sapere che "sarebbe bello se ci fosse ancora uno come il Duce, così a voi vi sparerebbe in testa!". Tutto ciò per permettere a 45 nazisti di vomitare per due ore il loro odio nei confronti dei migranti!
Da un po' di tempo a Forlì queste provocazioni sono palesemente appoggiate dalla questura, che oltre a garantire agibilità pubblica a queste merdacce, quest'estate ha emesso nuovamente alcuni fogli di via per 4 antifasciste/i che si erano opposte/i nell'inverno scorso a due manifestazioni di Forza Nuova e Casa Pound. I fascisti possono aprofittare anche dell'appoggio di banche (l'ultima uscita di Casa Pound era stata la presentazione di Sovranità proprio nella saletta della Banca di Forlì di via Bruni 2 e lo stesso portavoce di "Forlì ai forlivesi" ha a che fare coi banchieri) e partiti istituzionali come i razzisti della Lega Nord, sdoganatori ufficiali degli squadristi del terzo millennio, che a Forlì possono anche vantare la loro sede romagnola (il "Barbanera" di via Donizzetti, aperta da Casa Pound Forlì nel maggio 2014).
Questa convergenza di interessi tra neofascisti- partiti populisti della destra liberista-forze dell'ordine-potentati economici sta cercando di esprimersi attraverso una nuova campagna comune anti-immigrati, di cui la nascita di comitati come "Forlì ai folivesi". Risulta infatti che altri comitati come questo siano nati o stiano nascendo anche in altre città ("Bologna ai bolognesi"; "Verona ai veronesi", etc...). La stretegia peraltro sembra cercare di ripetere a livello nazionale l'esperienza di due anni fa del "coordinamento 9 dicembre" (ovvero il movimento dei cosiddetti "forconi") riunendo le forze di estrema destra e alcune categorie della classe media e del lavoro autonomo ma attorno a poche (ma chiare) parole d'ordine: no agli immigrati, prima gli italiani, rilancio dell'economia locale tartassata da tasse e competizione globale. Non stupirebbe se nei prossimi mesi si assistesse a manifestazioni sbandierate come "spontanee" ma invece pilotate ad arte da questi gruppi, nel cercare di creare un "caso" mediatico a livello nazionale come appunto accaduto per i "forconi" due anni fa o ancora per il movimento anti-immigrazione tedesco "Pegida". Tenendo pure in conto che il clima generale di caccia alle streghe contro gli immigrati, amplificato dai recenti fatti francesi, può essere un facile vettore di propagazione, come abbiamo potuto vedere lo scorso anno in occasione delle violente mobilitazioni dei fascisti a Roma, a Treviso e in altre città contro rifugiati e richiedenti asilo, che sono forse da considerare come una prova generale.
Monitorare le attività di questi gruppi e cercare di individuarne preventivamente le mosse può essere un utile passatempo. In ogni caso, combattere sempre i fascisti ovunque si trovino!
Qualche informazione su "Forlì ai forlivesi" e il suo fondatore
Da qualche mese è nato un nuovo comitato fascista a Forlì, si chiama "Forlì ai forlivesi" ed è animato da esponenti e simpatizzanti di Forza Nuova o fuoriusciti da questo stesso partito neofascista.
Si definiscono "apartitici" ma il loro programma parla chiaro: lotta all'immigrazione, rilancio e "riqualificazione" del centro storico ad uso e consumo dei bottegai (tra l'altro hanno elogiato la riqualificazione dei monumenti e dell'arghitettura del ventennio operata dalla giunta comunale di centro-sinistra), primato nazionale nell'erogazione dei servizi e del walfare (il vecchio "prima gli italiani!", insomma).
Il fondatore di questa accozzaglia di fasci si chiama Fabrizio Fiorini, 39 anni, pescarese di origine ma residente da qualche anno in città.
Fiorini è il direttore responsabile della rivista "L'Uomo Libero", che da più di trent'anni pubblica scritti razzisti, antisemiti e negatori della shoah e dei campi di sterminio nazisti. Il vecchio direttore era Piero Sella, noto negazionista e simpatizzante del terzo reich.
L'Uomo Libero possiede anche una omonima casa editrice, fondata nel 1979, che pubblica anch'essa libri sulla storia della RSI mussoliniana e negazionisti dello sterminio degli ebrei: gli stessi libri di Piero Sella e di Sergio Gozzoli, collaboratore storico della rivista, ex RSI e poi nel MSI, razzista e antisemita viscerale, in passato incriminato ed incarcerato per un assalto ad una sede milanese del Partito radicale (nel 1960) e per violazione della legge in materia di razzismo (nel 1996 nell'inchiesta contro "Azione Skinhead" di Milano) e indicato come l'ideologo di punta del movimento skinhead di destra, di "base autonoma" (gruppo disciolto per istigazione al razzismo) e di Forza Nuova.
Oltre a Fiorini, l'odierno direttore editoriale della rivista "L'Uomo Libero" è tal Mario Consoli, noto teorico negazionista, nonché avvocato difensore di molti revisionisti e negazionisti storici.
Fabrizio Fiorini, invece, oltre che responsabile del comitato forlivese e della rivista "L'Uomo Libero" è anche uno dei responsabili della Lega Nazionale, ovvero il tentativo e l'embrione di sviluppare la Lega Nord sull'intero territorio nazionale, sull'esempio del Front National francese della Le Pen.
Alla lega Nazionale aderiscono diverse riviste e siti d'area neofascista, quali "L'Uomo Libero", "Rinascita", "Italia Sociale" ed altre.
A tal proposito vi è stato un convegno, a Roma, il 21 aprile 2015, intitolato "Verso una Lega Nazionale", in cui oltre a Fiorini e allo stesso segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, partecipava il gota del neofascismo italiano: Mario Borghezio (Lega Nord, ex Ordine nuovo e Jeune Europe), Ugo Gaudenzi (direttore di Rinascita ed ex fondatore di Lotta di Popolo), Robero Jonghi Lavarini (Destra per milano, ex MSI ed ora Salviniano convinto), Aymeric Chauprade (europarlamentare del Front national), Lorenzo Fiato (portavoce di Generatione Identitaria, epigoni italiani di un'omonima compagine francese fascioleghista) e con l'adesione anche di Aleksandr Dughin, ideologo dell'eurasiatismo e consulente del presidente russo Putin.
Fiorini, collaboratore della rivista "Rinascita" di Gaudenzi, in passato ha collaborato con Forza Nuova: nel marzo 2012 a Bologna, alla sala dell'Angelo nel quartiere Santo Stefano, partecipò ad un convegno contro la cittadinanza ai figli degli immigrati residenti in Italia, assieme a Maurizio Rossi delle "Edizioni AR" (quelle che pubblicano gli scritti di Hitler, casa editoriale di proprietà di Franco Freda, il celebre neonazista riconosciuto colpevole della strage di Piazza Fontana ma non più processabile, nonché fondatore di quel Fronte Nazionale sciolto per istigazione al razzismo e ricostituzione del partito fascista) organizzato da Forza Nuova Bologna, evento che creò una mobilitazione delle forze antifasciste cittadine; nell'estate 2014 è intervenuto come relatore al raduno neofascista "ritorno al campo Hobbit" di Russi a Ravenna (in via Santa Rosa a Cortina, di Russi, su terreno e casolare privato), che riprendeva sin dal nome l'esempio dei campi Hobbit organizzati negli anni 70 dal Fronte della Gioventù del MSI. Al raduno, organizzato all'ex forzanovista Raffaello Mariani, si svolsero corsi di arti marziali e concerti di musica nazi-rock, con tanto di bandiere con la croce celtica in bella evidenza. Più recentemente ha partecipato come relatore ad un "campo comunitario" di Forza Nuova il 18/19 luglio a Lido di Dante-Ravenna (in via Candianazzo, su un'area messa a disposizione da un privato) che ha visto la partecipazione di neofascisti da varie parti d'Italia, banchetti di materiale fascista e concerti di gruppi nazi-rock come Legittima Offesa, Linea del Fronte e Hobbit.
La conferenza a cui partecipava Fiorini si intitolava "la dittatura dell'ideologia gender" e vedeva oltre a lui, il neofascista Adolfo Morganti (presidente dell'Ass. Identità Europea) e Desideria Raggi, responsabile di Forza Nuova Faenza e dell'Ass. Evita Peron.
Fiorini a Forlì il 16 maggio 2014 è intervenuto ad un dibattito pubblico sulla sovranità monetaria organizzato dalla lovale sezione del movimento "Idea Sociale" fondato dal defunto Pino rauti, ex RSI, fondatore di Ordine Nuovo e neonazista convinto.
In rete circolano numerosi scritti di Fiorini, in prevalenza contro l'immigrazione, negazionisti della shoah e simpatizzanti con lo stato creato dai nazionalsocialisti tedeschi e antiamericani.
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