7 luglio 2014

SULLE PERQUISIZIONI DEL 3 LUGLIO E IL CORTEO IN BOLOGNINA


riceviamo e diffondiamo:
IL 3 LUGLIO IN BOLOGNINA...
La mattina del 3 Luglio, sbirri e digos si sono presentati in 10 diverse abitazioni tra Bologna e Forli.
I mandati di perquisizione per i compagni si rifacevano a indagini che ruotano attorno a invasione arbitraria di edificio, ovvero situazioni che neanche nella perversa mente dei persecutori, di solito, giustificano le porte forzate, minacce anche di esplicito carattere sessuale, innumerevoli sequestri di materiale assolutamente casuale che va dai volantini, ad attrezzi da lavoro, fino agli immancabili effetti personali.
Di certo non c'è stupore ma la più naturale rabbia contro l'esistenza stessa dei sicari della repressione, volti a intimidire e scoraggiare chi in questa città sta portando avanti una lotta priva di patti e compromessi.

La strategia di terrore pubblico che parla la lingua degli sbirri sulle pagine dei giornali e sulle facciate internet è oramai comprovata ed efficace: fare terra bruciata attorno a chi si organizza giorno per giorno per non subire la misera brutalità di questo mondo.
Le nostre considerazioni sono semplici. Le gridiamo e le scriviamo ogni giorno.
Gli sbirri, i tribunali, gli infami, i politici, i giornali servono a far sì che chi si ribella abbassi subito la testa e soprattutto che, chi ancora non si ribella, ma magari ha cuore, ragioni e rabbia per farlo, non prenda esempio dalle pratiche di azione diretta.
Dopo un anno di occupazioni, sgomberi, denunce (ma anche di tante belle serate, di vita in comune, giornate indimenticabili), l'intera “Bologna che comanda” si è messa alla testa di una crociata contro anarchici e ribelli. La Bologna dei ricchi, dei palazzinari, delle Questure, degli infami di professione (si legge, giornalisti), o improvvisati tali per un favore fatto da una guardia, sta cercando di distruggere la resistenza di un piccolo gruppo di individui, che odiano tutta 'sta gente e non smetteranno mai di odiarla.
Se le persone che si ribellano fossero sempre di più, avranno sempre più pagine, celle, tribunali, denunce, celerini per fermarle tutte?!


Il loro mestiere di merda l'hanno fatto anche l'altra mattina, la nostra vita pure continua mai rassegnata e mai condizionata, indipendentemente dalla quantità di carta straccia che ci consegnano.
Il pomeriggio, nonostante la digos con le perquisizioni della mattina ci abbia sequestrato tutti i manifesti e i volantini, nonostante le decine di celerini che dal concentramento fino alla fine del corteo provocavano con la bava alla bocca cercando di sfogare finalmente sugli anarchici la loro sete di botte, la Bolognina ha visto comunque sfilare in strada un corteo di un centinaio di persone che, sfidando i divieti e il clima di tensione creato ad hoc dai giornali, hanno percorso le strade del quartiere per ribadire l'opposizione agli sgomberi, alla riqualificazione, alla violenza della polizia, un'opposizione che, anche se appena cominciata, evidentemente preoccupa non poco i potenti di Bologna e i loro servi in divisa.

La Bolognina non si tocca!

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