7 giugno 2014

INTERVISTA A CROCE NERA ANARCHICA MESSICO PARTE III

da reporter.indivia.net



In questa terza ed ultima parte dell’intervista, i due compagni della Croce Nera Anarchica Messico ci raccontano il caso di Fernando Bárcenas Castillo, un ragazzo arrestato lo scorso dicembre dopo una manifestazione di protesta contro l’aumento della tariffa del metro. Fernando è accusato, insieme ad un ragazzo e una ragazza minorenni, di Attacco alla Pace Pubblica e Associazione a Delinquere per aver presuntamente bruciato l’enorme albero che Coca Cola aveva innalzato fra Insurgentes e Reforma, due delle principali arterie cittadine. I due minorenni sono stati scarcerati ma non Fernando`che resta in attesa della sentenza.

Successivamente ci parlano di un altro caso quello del 5 gennaio 2014, per cui vengono arrestate due compagne canadesi, Amelie e Fallon, e un compagno messicano, Carlos. Sono accusati di un attacco messo in atto contro il Ministero dei Trasporti e Comunicazione e una concessionaria Nissan. I tre vengono inizialmente trattenuti dal Tribunale locale di Città del Messico per presunte accuse di Danni alla Proprietà, ma poi vengono prelevati dalle autorità federali e trasferiti in un Centro di Arraigo, accusati di Terrorismo e Sabotaggio. L’arraigo è una misura controversa a livello mondiale, perchè si tratta della possibilità per le autorità messicane di trattenere sequestrata una persona, senza comunicazioni con l’esterno, per un periodo di massimi 40 giorni, in cui si svolgono le indagini. Questa misura si applica nei casi di reati gravi, che hanno a che vedere con la delinquenza organizzata e che passano sotto la giurisdizione delle autorità federali.

Passati i 40 giorni dell’arraigo, Amelie, Fallon e Carlos vengono liberati, però nuovamente arrestati dalle autorità locali per le precedenti accuse di Attacchi alla Pace Pubblica e Danni alla Proprietà. Entrambi i reati non sono gravi e prevederebbero la libertà su cauzione, però il Governo di Città del Messico sta applicando l’aggravante dell’attacco in gruppo, mantenendoli così in carcere.

Gli arresti del 5 gennaio sono avvenuti in un clima da caccia alle streghe contro il movimento anarchico messicano, infatti verso fine dicembre era stato organizzato il Simposio Anarchico Informale e i mezzi di comunicazione hanno fatto il lavoro sporco di sempre. Per chiarire, qualche giorno prima del simposio era stato negato l’ingresso ad Alfredo Maria Bonanno, che sarebbe dovuto intervenire nell’incontro, dichiarando la autorità messicane che si trattava di una persona non desiderabile. L’ultimo giorno del simposio, il 28 dicembre, un altro degli invitati, Gustavo Rodriguez, viene arrestato, picchiato e deportato negli Stati Uniti.

L’arresto di Amelie, Carlos e Fallon avviene in questo contesto e vediamo come i mass media approfittino per fare un mischione di tutti questi fatti, accostando eventi differenti e fantasticando sull’esistenza di grandi organizzazioni anarchiche, strutturate e gerarchiche, con ruoli ben stabiliti e gente che li finanzia per creare un presunto disordine. I compagni ci parlano così del montaggio alla messicana, non molto differente da quelli italiani, greci, cileni, statunitensi, etc. e di come il movimento anarchico sia diventato lo spauracchio di un potere che sa solo riprodurre la vecchia logica del dividi et impera e della distinzione fra buoni e cattivi, colpevoli e innocenti.

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