C'è
da dare i numeri. Tre giorni fa, martedì, l'apparato giudiziario dello
Stato si è mosso a Torino, bussando alle porte di sovversivi vari, sia
anarchici che comunisti (ammesso che questa distinzione abbia ancora un
senso). L'inchiesta, che prende di mira le lotte contro gli sfratti, ha
portato a 29 misure cautelari e vede oltre cento inquisiti.
Due giorni fa, mercoledì, l'apparato giudiziario dello Stato si è
mosso a Venezia, bussando alle porte di politici e imprenditori vari,
sia di destra che di sinistra (ammesso che questa distinzione abbia
ancora un senso). L'inchiesta, che prende di mira appalti e mazzette
legate a una grande opera, ha portato a 35 misure cautelari e vede oltre
cento inquisiti.
Questo è il messaggio, fin troppo ovvio: lo Stato c'è e non guarda
in faccia a nessuno. La Giustizia è uguale per tutti! Non importa se
occupate case per non morire di freddo, o vi prendete tangenti per
mangiare caviale: ciò che importa è il rispetto della legge.
Condivisione è Stato. Si obbedisce insieme, si rimane fuori dal carcere
insieme. Sono prove tecniche di normalizzazione.
Renzi, che ha governato la turistica Firenze con panem et circenses,
sa bene che a Roma deve anche riempire il Colosseo di leoni. Dopo aver
elargito gli 80 euro mensili di farina, è ora di innalzare le forche.
Pochi giorni dopo aver fatto passare la legge che vieta l'allacciamento
di acqua, luce e gas alle occupazioni, la retata in Piemonte. Pochi
giorni dopo aver invocato un Daspo per i politici che accettano
tangenti, la retata in Veneto.
Ieri non sono scattate manette eclatanti. In compenso i giornali
fiorentini hanno riportato una notizia di cronaca locale il cui
significato rischia di passare inosservato. Sempre l'altro ieri,
mercoledì, il nuovo sindaco della città — il post-Renzi, suo clone in
tutto, nonché suo ex sottopancia in giunta — ha comunicato i nomi della
sua squadra di governo, forte di un consigliere alla Sicurezza come l'ex
Procuratore Generale e di uno all'Economia facente parte di
Finmeccanica. Invece, in questi tempi di povertà dilagante,
l'assessorato ai Servizi Sociali — alla casa e al welfare — è stato
assegnato ad una nipote di un celebre ex sindaco di Firenze, quello in
carica ai tempi dell'alluvione del 1966. Nulla di particolare se non
fosse che nipote del medesimo ex-sindaco è anche il leader storico del
Movimento di Lotta per la Casa di Firenze. Sulla questione abitativa, il
Palazzo ha scelto come rappresentante istituzionale la cugina di primo
grado del rappresentante di piazza! Pare che quest'ultimo, intervistato
sulla non troppo strana coincidenza che vorrebbe abolire ogni conflitto
in favore del civile confronto, abbia dichiarato: «sono molto contento
della nomina di mia cugina. È una brava persona, una persona molto in
gamba con cui potremo avviare un dialogo per affrontare la grave
emergenza casa che c'è a Firenze». È una fortuna che l'agenzia stampa lo
abbia importunato tempestivamente l'altro ieri, perché ieri mattina è
dovuto accorrere davanti allo stabile — occupato lo scorso ottobre da 13
donne e 8 bambini — che è stato sgomberato a Firenze da polizia
municipale, carabinieri e vigili del fuoco.
È proprio vero che il buon proposito si vede dal mattino. Ma le cattive intenzioni, quelle, preferiscono la notte.
DA FINIMONDO.ORG
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