15 marzo 2016

RIVOLTA DI DUE DETENUTI IN CARCERE

 Da https://alcunianarchiciudinesi.noblogs.org/post/2016/03/10/trieste-5-3-16-rivolta-in-carcere/
Si apprende dai media di regime (triesteprima.it, 9 marzo 2016) che Giovanni Altomare, segretario regionale del Sappe, sindacato degli aguzzini, chiede la sospensione del regime penitenziario aperto come punizione per la rivolta dei detenuti di sabato 5 marzo 2016 nella galera di Trieste.
Sabato, verso le 12.40, un giovane detenuto venticinquenne triestino, rientrato anzitempo dal colloquio con i familiari, si rifiuta di essere perquisito, insulta e aggredisce gli sbirri, riuscendo a lesionarne, seppur lievemente, uno. Poi gli sbirri lo costringono a colloquio con un’educatrice e lo portano nell’ambulatorio medico per una visita. In seguito i piantoni lo sbattono di nuovo in cella. Dopo 4 ore il detenuto torna in ambulatorio e cominciava a scaraventare a terra tutto ciò che si trovava sulla scrivania del medico (registri, porta penne, ecc.) scagliando la brandina medica contro una guardia e scontrandosi con questa e poi con altre divise semoventi, riuscendo a pestarne alcune.
Intanto un altro detenuto, un trentenne veneziano, con la pretesa di essere trasferito nel carcere veneziano, per protesta ha sradicato le telecamere di video sorveglianza installate nella sezione a regime aperto ove lo stesso è ubicato, immergendole in secchi d’acqua nel locale docce. Nei giorni precedenti, invece, per lo stesso motivo si è reso autore di altri danneggiamenti come rottura di sgabelli e suppellettili vari, rilevatori di fumo, un quadro di tela centenario e altro ancora.
Nella gabbia di Trieste ci sono 202 detenuti attualmente (la capienza regolamentare sarebbe di 139).
Questa è la versione degli sbirri e dei giornalisti loro complici. Non si hanno per ora altre informazioni.
Complicità e solidarietà con i detenuti in lotta! Finché non ci saranno più carceri né carcerieri!

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