Sabato 1 febbraio. Centinaia di nazisti di Xrisi Argi –Alba Dorata – sono scesi in piazza nell’anniversario dello scontro del 1996 tra Grecia e Turchia per il possesso dell’isola di Imia.
La polizia aveva negato il permesso di sfilare sia ad Alba Dorata, che a due manifestazioni antifasciste.
Nonostante il divieto il presidio fascista si è trasformato in una parata militaresca in sostegno dei dirigenti del partito arrestati per omicidio.
La polizia li ha lasciati fare, caricando invece con estrema violenza i 1500 antifascisti.
In piazza Syntagma, numerose violente cariche hanno obbligato i manifestanti a cercare di ricompattarsi nella parte bassa della piazza, ma questo non ha frenato la polizia. Due manifestanti sono rimasti sul terreno feriti gravemente, altri sono stati arrestati, mentre il corteo antifascista ripiegava su Monastiraki, dove la polizia ha nuovamente attaccato.
Uno dei due feriti è un rifugiato turco, che viveva in uno squat, occupato da anarchici e altri antifascisti per impedire che fosse abbattuto. Il vecchio edificio era il simbolo della resistenza greca alla divisione in blocchi imposta dal trattato di Yalta. Sui suoi muri ci sono ancora le tracce dei colpi di mortaio e mitragliatrice.
A Monastiraki i manifestanti hanno risposto con lanci di pietre ad altri cinque arresti. Inutile il tentativo di cercare rifugio nella metropolitana, chiusa e sgomberata dalla polizia, che ha sparato lacrimogeni rendendo irrespirabile l’aria.
La coltre di fumo stagnante impediva di vedere: gli agenti hanno rincorso i manifestanti nella sede dei binari, manganellando e arrestando altre persone. Cinque manifestanti hanno riportato gravi lesioni alla testa, due sono stati trovati in un lago di sangue, un altro è stato trasportato d’urgenza all’ospedale, scortato dagli agenti. Diversi testimoni hanno raccontato che mentre veniva medicato, diversi agenti sorvegliavano la porta: quando i dottori hanno li hanno esortati ad allontanarsi perché intralciavano i soccorsi, li hanno zittiti con grida e insulti.
In questo video diffuso da TV reporter potete vedere l’arresto del manifestante turco, ammanettato mentre due sanitari cercavano di soccorrerlo: lui era a terra privo di sensi.
Nonostante il divieto il presidio fascista si è trasformato in una parata militaresca in sostegno dei dirigenti del partito arrestati per omicidio.
La polizia li ha lasciati fare, caricando invece con estrema violenza i 1500 antifascisti.
In piazza Syntagma, numerose violente cariche hanno obbligato i manifestanti a cercare di ricompattarsi nella parte bassa della piazza, ma questo non ha frenato la polizia. Due manifestanti sono rimasti sul terreno feriti gravemente, altri sono stati arrestati, mentre il corteo antifascista ripiegava su Monastiraki, dove la polizia ha nuovamente attaccato.
Uno dei due feriti è un rifugiato turco, che viveva in uno squat, occupato da anarchici e altri antifascisti per impedire che fosse abbattuto. Il vecchio edificio era il simbolo della resistenza greca alla divisione in blocchi imposta dal trattato di Yalta. Sui suoi muri ci sono ancora le tracce dei colpi di mortaio e mitragliatrice.
A Monastiraki i manifestanti hanno risposto con lanci di pietre ad altri cinque arresti. Inutile il tentativo di cercare rifugio nella metropolitana, chiusa e sgomberata dalla polizia, che ha sparato lacrimogeni rendendo irrespirabile l’aria.
La coltre di fumo stagnante impediva di vedere: gli agenti hanno rincorso i manifestanti nella sede dei binari, manganellando e arrestando altre persone. Cinque manifestanti hanno riportato gravi lesioni alla testa, due sono stati trovati in un lago di sangue, un altro è stato trasportato d’urgenza all’ospedale, scortato dagli agenti. Diversi testimoni hanno raccontato che mentre veniva medicato, diversi agenti sorvegliavano la porta: quando i dottori hanno li hanno esortati ad allontanarsi perché intralciavano i soccorsi, li hanno zittiti con grida e insulti.
In questo video diffuso da TV reporter potete vedere l’arresto del manifestante turco, ammanettato mentre due sanitari cercavano di soccorrerlo: lui era a terra privo di sensi.
Gran parte degli arrestati viene rilasciata il giorno successivo, alcuni con obbligo di firma e denunce. I neofascisti, grazie alla copertura della polizia, hanno sfilato indisturbati, tra slogan nazionalisti e razzisti.
Questi episodi dimostrano che il governo, che pure aveva sostenuto gli arresti dei dirigenti di Xrisi Argi dopo l’assassinio di Pavlos Fyssas, mantiene un atteggiamento omertoso nei confronti delle azioni della formazione nazista. Con ogni probabilità Nea Democratia, la formazione di centro destra del primo ministro Antonis Samaras tenta di sottrarre consensi a Xrisi Argi in vista della prossima tornata elettorale, ma continua comunque a dare copertura di piazza ai militanti di estrema destra. Nel frattempo Xrisi Argi, temendo che il partito possa essere messo fuorilegge, ha annunciato la propria trasformazione in Etniki Argi – Alba Nazionale. Un nome meno esoterico, più nazionalista per gli stessi nazisti.
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