riceviamo e diffondiamo:
«Il 30 gennaio Chiara, Mattia, Niccolò e Claudio, i quattro compagni
arrestati con l'accusa di "attentato con finalità terroristiche" per
l'attacco al cantiere di Chiomonte dello scorso maggio, sono stati
trasferiti, dopo quasi due mesi di reclusione nel carcere delle
Vallette.
Data l'accusa si trovano in sezioni di Alta Sorveglianza, ma oltre alle
usuali restrizioni che questo tipo di regime comporta, sono state
applicate loro ulteriori misure.
Chiara, trasferita a Rebibbia, dopo qualche giorno in cella con
un'altra compagna, è stata messa in isolamento. Fortunatamente dopo
appena 24 ore le è stata ridata la possibilità di fare la socialità
con le altre detenute e di tenere il blindo aperto 12 ore al giorno.
Mattia e Niccolò, all'interno della piccola sezione AS2 di
Alessandria, hanno il divieto di incontrarsi e questo fa sì, per
esempio, che invece di 2 ore d'aria al giorno, ne facciano una sola,
alternati.
Claudio, dalla data del trasferimento nel carcere di Ferrara, è sempre
stato in isolamento, notizia uscita lunedì 10 dopo un colloquio con i
familiari.
Questo è un provvedimento senza precedenti in un regime di Alta
Sorveglianza, già prevista come sezione speciale con lo scopo
principale di tener separati i prigionieri politici dai detenuti
"comuni", in cui la corrispondenza e la stampa vengono censurate e
sequestrate arbitrariamente, come ha fatto sapere Alfredo anche lui
detenuto in AS2 a Ferrara.
Claudio è quindi isolato tra gli isolati.
Queste ulteriori disposizioni afflittive arrivano dalla Procura di
Torino, con l'intento di rendere ancora più dure le condizioni
detentive dei quattro compagni.
In particolare i PM Antonio Rinaudo e Andrea Padalino stanno
dimostrando un forte accanimento nelle varie inchieste che colpiscono la
lotta No Tav.
Nel caso di Rebibbia, però, l'amministrazione carceraria non è stata
disposta a modificare la propria gestione interna per assecondare queste
richieste. Al contrario, le direzioni delle carceri di Alessandria e
Ferrara, rispettivamente nelle persone di Elena Lombardi Vallauri e
Carmela De Lorenzo, hanno invece accettato di adeguarsi alle direttive
torinesi.
È importante far pressione affinché queste ulteriori restrizioni
vengano revocate. Con l'isolamento vogliono stroncare la forza dei
compagni e minare il loro morale. Sappiano che non ci riusciranno: se i
compagni detenuti non si fanno piegare, noi non possiamo essere da
meno.»
PRESIDIO CONTRO L'ISOLAMENTO DI CLAUDIO
SABATO 15 FEBBRAIO 2014 - ORE 15.00
presso i giardini di viale Cavour dal lato del Castello
a FERRARA
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