11 giugno 2013

CILE: ATTACCO INCENDIARIO CONTRO UNA PALESTRA DI SECONDINI


“Qualcuno direbbe, quindi, che la forza ha lo scopo di imporre l’organizzazione di un certo ordine sociale in cui una minoranza governa, mentre la violenza tende a distruggere questo ordine. La borghesia ha usato la forza fin dall’alba dei tempi fino ai tempi moderni, mentre il proletariato reagisce al presente, attraverso la violenza, contro di essa e contro lo stato” – George Sorel
LA GANG È FURIOSA:
In questo momento, il peso della storia cade sulle nostre spalle, la memoria dei combattenti, dei/le compagnx cadutx e vittoriosx in una lotta fin dalle origini dell’umanità, che varia solo in termini materiali e quantitativi. Come affrontare una bestia corporale con una forza storica senza precedenti; la società di classe è un materiale e anche un’idea, un’essenza e un fenomeno presenti nella coscienza individuale e collettiva dell’umanità. Lo stato, la proprietà privata, le sue forze armate, i modi di produzione e la permanente continua complicità di un’umanità soggetta alle decisioni di un’onnipresente autorità.
Immersi nella tipica freddezza dell’anniversario della morte del compagno Mauricio Morales, andiamo avanti, risoluti e felici di impiegare la nostra azione diretta, probabilmente analizzata come qualcosa di minimale in termini di danno materiale, la rivendichiamo come un’esperienza di azione diretta inquadrata in questa guerra sociale, assumendoci il compito di continuare a perfezionare le tecniche di attacco e sovversione. In un modo o nell’altro, l’incertezza della fortuna, la repressione, e l’obiettivo scompaiono e si trasformano in libertà.
Riguardo alla violenza individualista di tipo insurrezionale, criticata da quelli che o definiscono altre priorità politiche oppure semplicemente non osano colpire il potere, la nostra posizione è chiara, la nostra prospettiva rivoluzionaria viene da una considerazione fondamentale: le masse fanno le rivoluzioni, e le fanno perchè si trovano in una certa situazione di sfruttamento, di alienazione e di progressiva eliminazione degli aspetti positivi della vita. Se la rivoluzione è infatti un atto collettivo, delle masse, questo non significa che gruppi di individui, con affinità politica (teoria/prassi) tra di loro, non possano esercitare la violenza individualista contro il potere. Per quanto i mezzi di comunicazione di massa, lo stato, e i suoi meccanismi di repressione possano volgarizzare le nostre azioni e usare categorie borghesi per definirle (atti criminali), la nostra violenza è politica in sé e per sé, nello specifico a causa del fatto che la politica e le sue relazioni sociali sono assi fondamentali nello sviluppo degli interessi umani.
Infine, ricordiamo la vita, le idee e le azioni del compagno Mauricio Morales, caduto mentre stava realizzando un’azione diretta, e tuttx i/le compagnx imprigionatx e perseguitx da tutti gli stati del mondo. E salutiamo il compagno Diego Rios nel suo prendersi gioco delle autorità.
ABBASSO I SISTEMI DI DOMINIO POLIZIESCO/LEGALE/CARCERARIO
E FUOCO A TUTTE LE GUARDIE
CON TUTTI I MEZZI E GLI STRUMENTI,
ATTACCHIAMO OGNI FORMA DI AUTORITA’ E COMPLICITA’!!!
Gang Anarchica della Furia (B.A.C.)

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